30.09.13 - BOCCIA : E ORA PAGHEREMO IL CONTO CON I MERCATI ( intervista sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 30.09.2013 pagina 6 )
30.09.2013
Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, stretto collaboratore del presidente Letta: la partita del governo è definitivamente chiusa oppure ci sono ancora margini di trattativa?
«In politica i margini ci sono sempre, a maggiore ragione in un momento drammatico come quello in cui viviamo». Domani (oggi, ndr) si attende la risposta dei mercati.
«Faccio una facile previsione: i mercati torneranno a prendere le distanze dal Paese. Noi abbiamo tenuto in sicurezza il Paese, perché ai mercati, dove ogni anno raccogliamo dai 350 a 400 miliardi per coprire il debito, avevamo dato il messaggio che c`era una responsabilità collettiva e che ci sarebbero state fatte le riforme profonde che la politica non era riuscita a fare. Temo che da domani (oggi, ndr), torneranno le fibrillazioni. Siamo a due gradi, nella valutazione del rating, dai titoli spazzatura. Non rendersi conto di questo è un segno di irresponsabilità».
Il Pdl sostiene che le dimissioni dei ministri è dovuta alla mancata eutralizzazione dell`aumento dell`Iva. Che dice?
«Ma tutti sanno che la crisi in atto è figlia della vicenda giudiziaria. Avevano garantito che avrebbe tenuto separate le due storie. Così non è. Il Consiglio dei ministri dell`altro giorno all`unanimità aveva ondiviso la posizione del presidente Letta di non proseguire perché c`erano state le dimissioni di massa di tutti i parlamentari. Di fatto, la sfiducia al governo, e un tentativo, secondo me scellerato, di portare il Paese alle elezioni con il Porcellum. Una operazione che piace solo ad un`altra persona, cioè a Grillo».
Berlusconi promette un via libera se il governo dovesse procedere entro domani (oggi, ndr) col blocco dell`Iva e della seconda rata dell`Imu. Che dice?
«Mi sembra demagogia pura. Se ci si dimette in massa e si chiede ai ministri di lasciare il governo, tutto quello che accade poi è propaganda. L`Iva e la seconda rata dell`Imu erano e sono gli impegni che Letta avrebbe assunto tra ottobre e dicembre, con la legge di stabilità e i provvedimenti collegati. In queste ore si rendono conto di come sia poco popolare la posizione assunta, e tentano di mistificare la realtà».
Ma il chiarimento alle Camera che significato potrebbe avere adesso?
«È. l`unica chance che ha la politica di governare un processo che rischia di diventare una catastrofe. Letta con grande trasparenza e serietà dirà quali sono le emergenze e poi toccherà ai gruppi parlamentari assumersi la responsabilità del destino del Paese».
Si corre al voto?
«Chi pensa di andare a votare perché pensa di tenere il Paese in scacco o di continuare a telecomandare i deputati come se fossero birilli, sbaglia di grosso. Si andrà a votare con un`altra legge elettorale. Voglio vedere chi si assumerà la responsabilità di portare il Paese al voto ancora con il Porcellum. Noi avremmo voluto cambiare la legge elettorale dopo avere cambiato la Costituzione, per ridurre il numero dei parlamentari e superare il bicameralismo». Grandi progetti, ma non si è cambiata nemmeno la legge elettorale.
«Siccome la legge è in parte incostituzionale, credo che ci siano tutte le condizioni per modificarla con un decreto legge. Mettendo le preferenze e cancellando quel vergognoso premio di maggioranza. Voglio vedere se dinanzi a opzioni di questo tipo qualcuno dirà che è meglio il Porcellum».
Un decreto legge non sarebbe visto come un vulnus?
«È. la soluzione estrema. Noi faremo una proposta. Il Porcellum è incostituzionale. Chi pensa di andare al voto col Porcellum è un criminale».
Letta potrebbe fare un governicchio con qualche dissidente del Pdl?
«Letta fa solo governi, non governicchi. Napolitano non consentirà la nascita di un governicchio. La storia di questi giorni non è ancora finita. È. giusto che approdi in Parlamento il confronto tra le forze che appoggiano il governo e anche su ciò che sta accadendo nel centrodestra. Quindi, è utile parlamentarizzare la crisi e poi andare da Napolitano con le forze parlamentari che vogliano sostenere un governo che agisca in profondità».
Una crisi quali riflessi avrebbe sul congresso Pd?
«Se nasce un governo con la missione di cambiare il Porcellum, approvare la legge di stabilità e condurre l`Italia alla guida del semestre europeo, il congresso si fa 1`8 dicembre. I congressi territoriali si faranno prima. Per il leader nazionale, dipende se ci sarà un governo. In caso contrario dovremmo riorganizzarci per una campagna elettorale che vorrei fare senza Porcellum. In tal caso ci sarebbero le primarie per la premiership».
E Letta vi parteciperebbe?
«Bisogna chiederlo a lui. Ma non escluderei nulla».
Elezioni in vista?
Le Camere le scioglie Napolitano. Né Berlusconi né Grillo»