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04.09.13 - ORA UN ACCORDO TRA LETTA E IL SINDACO ( da il Sole24ore del 04.09,2013 intervista a pagina 9 )

04.09.2013
E’ in Polonia, al XXIII Forum economico che si configura come una Davos dell’ Est : Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio alla camera e parlamentare molto vicino al premier, si divide tra confronti con il ministro dell’ Economia polacco sui fondi strutturali e dibattiti con i suoi omologhi sulle riforme. I dati sono allarmanti : il bilancio dei fondi Ue negli ultimi 5 anni è sconfortante. Il Pil non è salito ma sceso, la disoccupazione aumentata e non diminuita, gli investimenti privati sono rimasti al palo. La certificazione di un fallimento al quale abbiamo dato una risposta : il coinvolgimento dei privati nell’uso dei fondi Ue. Proposta che sostengo in pieno.
La riporto sull’asse Roma – Firenze : con la candidatura di Renzi il congresso è chiuso ?
No, è cominciato. I congressi si chiudono solo dopo il voto e – nel caso del Pd – dopo le primarie. Con renzi in campo il congresso si è aperto . E aggiungo, finalmente. Se ne sentiva – e si sente – la necessità di avviare un confronto su temi anche scomodi di come l’analisi del perché non siano stati capiti dagli italiani nelle ultime elezioni e quale sinistra vogliamo in Italia e in Europa.
Il congresso si chiuderà con un accordo tra Renzi e Letta ?
Non accordi congressuali, un premier per definizione resta fuori dalle dinamiche di un partito. Ma dopo il congresso, si certo, auspico un accordo solido con il prossimo segretario. E’ chiaro che non si configurerebbe come un patto tra due persone ma un’intesa tra due posizioni ed esigenze che – ritengo – debbano trovare una saldatura. E’ chiaro che Letta non rappresenta se stesso nel Governo ma si è assunto nei confronti del Paese. Essere leai con il capo dello Stato e con il Paese è un valore di una sinistra moderna, riformista e di governo. Renzi rappresenta una proposta politica che lo fa percepire come un valore aggiunto per il Pd. Come tutto questo si tradurrà nel congresso lo si vedrà con la presentazione dei documenti e delle liste.
Renzi come Veltroni con il governo Prodi ?
Sappiamo bene che quell’Esecutivo cadde per mano di Mastella che ritirò la fiducia. Credo che Veltroni avrebbe volentieri usato un anno in più per dare solidità a un Pd appena nato. Quell’accelerazione la stiamo ancora pagando. Non penso che Renzi faccia calcoli sullo sprint….
Lei con altri deputati ha scritto un documento in cui chiede riforme di rottura : il lavoro è ancora un tabu ?
In parte ma credo non ci sia più tempo per scelte ipocrite. Penso alla cig in deroga che ormai impegna oltre 5 miliardi : quando misure in deroga viaggiano su queste cifre è evidente che qualcosa non fnziona e un sistema va ripensato. La nostra proposta è superare la cig con un reddito minimo e un welfare attivo che accompagni verso un lavoro e non verso il nulla. Inoltre, sulla cig si crea una concorrenza sleale tra imprese : c’è chi la percepisce sapendo che chiuderà, c’è chi invece è davvero impegnato in una ristrutturazione e darà un futuro ai lavoratori. Il ministro Giovannini ha tutti gli strumenti di valutazione, la questione è sul tavolo.
Ci sono una serie di spine da risolvere anche nella commissione che lei presiede : le coperture dubbie sull’ Imu, il rischio di sforamento del deficit, i dati Ocse che vedono l’ Italia l’unica tra i G7 con un Pil negativo….
Non escludo affatto che le coperture possano essere migliorate durante l’iter parlamentare. Aggiungo che il provvedimento sull’ Imu è un collegato alla legge di stabilità, quindi, gli emendamenti senza copertura saranno cassati. I dati Ocse ? Non è un mistero che il paese sia in recessione – il governo di larghe intese nasce anche da questa emergenza – ma nel 2014 con la flessibilità che scatta dopo la procedura d’infrazione potremo costruire una ripresa solida. Infine, il deficit : non vedo rischi per il 2013 ma solo se le previsioni sul II semestre saranno rispettate e se il Governo sarà stabile altrimenti ci sarà il caos. E il deficit sarà uno dei danni più rilevanti.

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