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02.06.13 - BOCCIA : SINTONIA LETTA - RENZI INSIEME PER IL BENE DEL PAESE ( da LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO del 02/06/2013 pagina 7 )

02.06.2013
Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera e stretto collaboratore del presidente Letta: Napolitano è tornato a sferzare i partiti sull’obbligo di non perdere tempo. Il rischio è reale. Che dice?
«È un appello da cogliere perché ne va della credibilità della politica italiana. Abbiamo il dovere di cambiare la Costituzione, di superare il bicameralismo perfetto, di fare quelle cose che gli italiani si aspettano da una vita. E non avere compiuto queste riforme ha prodotto una lunga scia di movimenti di protesta»
Su questo Letta si sta giocando tutto?
 «Il governo Letta è legato a questo presupposto. Poi dovremo trovare la forma delle cosiddetta Terza repubblica, anche se la seconda non c’è stata».
Il provvedimento sul taglio dei soldi ai partiti ha suscitato pareri contrastanti. Grillo parla di bluff. Qual è la sua opinione?
«Il provvedimento è innovativo perché senza fare demagogia, obbliga chi fa politica a farsi radiografare, chiede alla gente di sostenere i partiti. È una rivoluzione, è giusto procedere gradualmente perché ci sono partiti non personalizzati che hanno una storia, e a questa fase ci arrivano gradualmente. Poi, il provvedimento può essere migliorato dal Parlamento».
Come risponde a Grillo?
«È inaccettabile che lui che raccogliere risorse e non dà conto a nessuno, esperto di condoni tombali e fiscali, faccia opera di moralizzazione. Lo trovo fuori luogo».
Letta e Renzi sono alternativi?
«Credo che in questa fase Letta sia il leader, tra l’altro molto bravo, di una vicenda straordinaria, non ripetibile. Sta fornendo un servizio al Paese, a partire dal tema del lavoro e delle riforme, e quando dice che tifa per Renzi c’è da credergli. Matteo sarà il prossimo candidato del centrosinistra. Matteo in questo momento credo che sia il primo tifoso di Letta, perché o gli interventi urgenti in economia li fa il governo, assieme al Parlamento per le riforme costituzionali, oppure c’è il rischio di implosione. Ecco perché i due tenendosi per mano aiutano l’Italia oggi e il centrosinistra domani».
Quindi non sono alternativi?
«No, sono assolutamente complementari. I due lavorano nella stessa direzione».
Il governo può saltare sul tema della giustizia?
«Spero di no. Sarebbe il fallimento della politica e gli italiani non lo perdonerebbero. La giustizia va riformata ma per il bene dell’Italia e non su singole vicende».
Per la segreteria, D’Alema ha lanciato Cuperlo. Che ne pensa?
«Innanzitutto il congresso si farà perché abbiamo la necessità di discutere del presente e del futuro. Cuperlo penso che sia uno degli intellettuali migliori della sinistra italiana. Non so se sia già candidato, è presto per parlarne, ma certo è tra i candidabili più autorevoli. Vedremo quali sono le regole. Il prossimo sarà il primo congresso del Pd in cui non ci saranno candidature tattiche»
A Cuperlo sarà contrapposto un esponente dell’area cattolica ?
Gli schemi del passato non valgono più. Con Cuperlo mi sono ritrovato nel 90% di casi su posizioni simili. Il Pd è una comunità politica, non è più la somma di Ds e Margherita.
Ma non mancano i malumori.
C’è chi protesta sempre più sui giornali che nelle sedi di partito. Vedo gente che è candidata a tutto, ma poi quando ci sono le assemblee o non prende la parola o non partecipa alle votazioni. Al congresso vedremo che si prenderà la responsabilità di dire che questo governo era necessario, pur essendo alternativi al centrodestra. Non vedo Cuperlo come un nemico dei liberali. Lo vedo come un liberal, come vedo Renzi su alcune posizioni molto più a sinistra della Puppato.
Quale sarà il fronte ?
Tra quelli che vogliono cambiare e i conservatori col fazzoletto rosso al collo, che stanno a sinistra. La sinistra è fatta di tutti i giovani che non hanno paura del futuro.
Nella sua visione della sinistra c’è posto per Vendola ?
Nichi spero che sia più coraggioso. A volte lo è, in altre no. Abbiamo fatto insieme alcune battaglie, però ogni tanto sente il richiamo della foresta, come è successo quando è nato il governo. A volte emerge la vocazione minoritaria. Spero che la sinistra superi la tentazione del cupio dissolvi e la vocazione scissionista, e non abbia paura del futuro.
Ci sono idee diverse su come fronteggiare la crisi. E’ così ?
Sul lavoro occorre avere coraggio. Bisogna abbassare le tasse sul lavoro, tassare la finanza. Poi bisogna mettere in discussione alcuni totem per aiutare i giovani e i precari . Invece quando si dice questo, si ribella un pezzo di sinistra che difende gli assetti attuali. Così come sulla politica internazionale , c’è una parte di sinistra su posizioni conservatrici. Ma spero che ci possa essere un salto. Se penso alla commissione bilancio, Sel sta votando con il Pd nel 90% dei casi. Come deve cambiare il Pd deve cambiare anche Sel.
E i rapporti con grillini ?
Se sono liberi si può discutrere, se poi arrivano gli ordini di Grillo e Casaleggio si rifugiano negli slogan. Bersani ha pagato un prezzo enorme per avere cercato di coinvolgerli.

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