13.05.13 - CORTE DEI CONTI : RIVEDERE LE REGOLE RIGORE SI', MA SFORZI PER LA CRESCITA ( Trani, convegno all'università " Lum " con Francesco Boccia dalla Gazzetta del mezzogiorno del 12.05.2013 pagina 8 )
13.05.2013
Comprime la spesa, impedisce le assunzioni, incide sulla depressione delle spese di investimento degli,enti locali, con ripercussioni negative sulla qualità della vita e dei servizi per i cittadini, rivelandosi fortemente depressivo sulla crescita economica : il Patto di stabilità a rivisto. Come ? Si tratterà in sostanza di attuare la " golden rule ", la refola d'oro che dovrebbe permettere di non conteggiare gli investimenti pubblici " buoni " nel deficit : lo sostiene Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, intervenuto ieri al convegno sulla " Riforma del Patto di Stabilità " c ha chiuso la tre giorni organizzata dall' Università " Lum Jean Monnet " a Trani, nell'ambito delle giornate di studio per la " Settimana dell' Europa ". Al convegno, aperto da Emanuele Degennaro, rettore della Lum, era presente Luigi Giampaolino, presidente nazionale della Corte dei Conti : Il rigore europeo ha indotto il nostro Paese ad attuare manovre pesanti per ridurre il deficit - ha detto Giampaolino - e ciò ha depresso l'economia e sta producendo oltre il 10% di media azionale di disoccupazione, con punte del 17 % al Sud e di quasi il 38% per i giovani. Per il 2013 si prevede un ulteriore peggioramento : La crescita del Pil non ci sarà per il 2013 e forse registrerà l'incremento nel 2014 non andrà oltre lo 0,50 %. Per il presidente della Corte dei Conti mancano scelte politiche decise per la crescita e il clima di sfiducia di imprese e famiglie non favorisce la ripresa. La Corte dei Conti ha sottolineato al Parlamento che le continue manovre di rigore e il continuo innalzamento della pressione fiscale, allontanano la ripresa per il nostro Paese. Il documento del commissario Ue Olly Rehn - ha concluso Giampaolino - evidenza la necessità di spingere le politiche europee verso la crescita con un mix adeguato anche per il rigore in uno scenario europeo, va perseguito il pareggio di bilancio, il contenimento delle spese, e, nel contempo, il rilancio dell'occupazione e degli investimenti. E' già nell'agenda politica una rivisitazione delle norme del patto interno. Sullo stesso tema, Biagio Mazzotta, Ispettore Generale del Bilancio della Ragioneria dello Stato, ha rimarcato la necessità di rendere più flessibile il Patto, al fine di agevolare l'immissione di liquidità nel sistema delle imprese e svincolare gli investimenti anche grazie agli ottimi risultati del decreto sblocca pagamenti. Al convegno é intervenuto anche Francesco Lorusso, presidente Corte dei Conti della Puglia : Nella crisi italiana ci sono fattori endogeni ed altri esogeni che in particolare provvengono dall' Ue : sono questi più dei primi che hanno depresso l'economia italiana.L'euro sta diventando un fattore di disregazione in Europa :: doveva essere il primo passo verso la totale unificazione, ma nella realtà il processo si é fermato. E' necessario per rimettere sull'originario cammino l' Europa approvare la costituzione europea. Dopo gli interventi del sindaco di San Ferdinando di Puglia, Michele Lamacchia, e di Foggia Gianni Mongelli, Boccia ha rimarcato che il Patto di stabilità alla lunga per gli enti locali si é dimostrato un grande freno per la spesa di investimenti. Questo il legislatore lo ha compreso e sta per porre in essere i necessari aggiustamenti per rimettere gli enti locali in condizioni di procedere con la spesa per investimenti, che ha grandi ricadute positive sull'economia e sulla vivibilità e progresso delle nostre città. Si tratterà in sostanza di attuare la " golden rule " : Ovviamente aprire sul Patto di stabilità non deve e non può far perdere di vista gli obiettivi di risanamento, per cui in questo momento non é corretto intelettualmente dividersi tra " rigoristi " e " spendaccioni ", dal punto delle politiche economico finanziarie nazionali. Come presidente di Commissione Bilancio della Camera proporrà di mettere in piedi un processo e un organo ( dove sia presente anche la Corte dei conti ) per valutare e qualificare la spesa per investimenti da escludere dal patto. Quindi si dovrà addivenire a un sistema che escluda dal patto quella spesa per investimenti utile e necessaria al paese, e bloccare al contrario le spese che producono opere inutili e non necessarie con altissimi costi di gestione.