21.04.13 - BOCCIA : NO, IL PARTITO NON E' MORTO ( DALLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO DEL 21.04.2013 PAGINA 5 )
21.04.2013
Francesco Boccia, deputato del Pd : il partito é morto ?
No, il Pd é vivo, come sempre e vive le complessità profonde della sociatà italiana con grande sofferenza. Ed è venuta fuori con tutta la sua evidenza proprio in questa settimana di votazioni per il Capo dello Stato. E' dal 26 febbraio sera che la politica italiana é cambiata. Per la prima volta nella storia il Parlamento é composto da 3 blocchi tra loro contrapposti.
Ma il segretario ha commesso errori ?
Bersani ha fatto di tutto per fare dialogare i grillini sulle riforme profonde di cui il Paese ha bisogno e sul Governo.Sul Capo dello Stato questo nodo si é presentato in tutta la sua difficoltà.
Si ma i candidati del Pd sono stati mandati al macello
Sia per Marini che per Prodi ( nonostante loro fossero semplicemente un pezzo di storia del centrosinistra italiano ) il voto non é stato plebiscitario perché fatti passare, cosa errata, nel dibattito politico per candidati di parte. Mi sembra chiaro che con i 3 blocchi che non parlavano, ogni candidato avrebbe avuto l'etichetta di un'opzione e dell'altra. Tutti tranne Napolitano.
Come giudica l'operatodi Renzi in questi giorni ?
Ha dato al partito il suo contributo di idee come tutti. Ha sbagliato chi in Toscana non gli ha consentito di essere presente da grande elettore, forse avremmo evitato qualche incomprensione su alcuni passaggi tra un candidato e l'altro. In quelle ore, una cosa é esserci un'altra é intervenire.
Il partito é senza vertice. Che si fa adesso ?
Il partito dopo la nascita del governo troverà un assatto transitorio per il congresso che a questo punto sarà sicuramente anticipato. Non ha senso aspettare l'autunno...meglio anticiparlo subito e in attesa ha senso che restino gli organi uscenti.
Vendola prende le distanze dal Pd ?
Mi dispiace, perde una grande occasione, quella di unire una volta per tutte la sinistra riformista italiana. Sembra una meledizione, ogni volta che é a un passo, poi si ferma davanti ad atti di coraggio. Spero parecipi alle riforme costituzionali che Napolitano porrà sicuramente al centro dell'impegno del Parlamento partendo dal lavoro fatto dai saggi : superamento del bicameralismo perfetto, dimezzamento dei parlamentari, abolizione delle province e legge elettorale, devono vederci al lavoro insieme. E la stessa cosa auspico su europa e politiche economiche. Vedremo. Intanto faccio ancora fatica a capire perché uno come lui si é diviso su Napolitano.
E Barca ?
Sono senza parole. Di fronte alla richiesta della stragrande maggioranza del Parlamento lui si chiede come mai non Rodotà. Forse dovrebbe chiedere allo stesso Napolitano come mai ha accettato. Mi é parsa una cosiderazione più da preparazione del congresso di Sel.