26.01.13 - Su Mps e derivati non accettiamo nessuna lezione, che sia Monti, Lega o Pdl ( dal Blog dell'Unità - lasottilelinearossa - del 26.01.2013 )
26.01.2013
Se devessere un gioco allo sfascio solo perché siamo in campagna elettorale allora non ci stiamo, è presto detto. E ha fatto benissimo Pierluigi Bersani a escludere un qualsiasi coinvolgimento del PD nella vicenda Mps e rimandare, subito, senza esitazione alcuna, tutte le accuse al mittente. Perché il gioco che si sta facendo è degno della peggiore propaganda politica pre-elezioni. Un punto, in particolare, deve essere chiaro: sulla vicenda derivati il Partito Democratico si è sempre battuto in prima linea. In Aula come in Commissione. Siamo stati noi a mettere sul piatto proposte che mettessero fuorilegge questi strumenti, siamo stati noi ad avanzare richieste perché venissero tassati in maniera congrua e siamo stati sempre noi a ricevere i no di quel Tremonti e quella Lega che oggi vorrebbero fare, con scarsi risultati, la voce grossa. E che, in realtà, poi, sono sempre gli stessi che, tanto per dirne una, hanno voluto cancellare il falso in bilancio come reato. Detto questo, per comprendere di chi sono le colpe e di chi le responsabilità consiglierei a chi spara a zero sul PD, solo nel disperato tentativo di rosicchiare qualche voto qua e là, di andare a rivedere tutti gli atti parlamentari in materia degli ultimi anni. Con le relative risposte. Ve le anticipo: no, no e ancora no, dal 2009 ad oggi. No di Tremonti ad inserire nelle leggi di Stabilità 2010 e 2011 i nostri emendamenti per vietare lutilizzo di derivati, sul modello di quelli contestati al Monte Paschi (e, non faccio fatica a crederlo, anche da altre banche). No al divieto ribadito, poi, da Vegas. No del ministro Grilli a bloccare questi strumenti né tantomeno a tassarli come si deve per disincentivarne lutilizzo (e la Tobin tax, così come è stata inserita nella legge di Stabilità, la dice lunga). Lallarme derivati e lho scritto più volte anche su questo blog noi labbiamo lanciato già allinizio della legislatura e ripetuto fino alla nausea. Ma tutti, sullargomento, sembravano non (voler) capire e fare, ancora una volta, lennesima, orecchie da mercante. Il Partito Democratico ha sempre agito nel totale rispetto reciproco fra autonomia della politica e autonomia delle banche. Nella vicenda Mps, in particolare, se ci sono punti da chiarire saranno chiariti dalle autorità di vigilanza. Anche se qui, a parer mio, il problema principale sta nella gestione della banca, dobbiamo parlare di responsabilità amministrativa. Con pene esemplari per chi ha sbagliato. Senza sconti. Anche perché è come se avessimo un comune azionista di unazienda, in questo caso il partito che guida lamministrazione comunale è responsabile della gestione di quellazienda? Così, allo stesso modo, nel caso Mps, sarebbe come dire che il PD è responsabile della stagione teatrale del Teatro La Scala. Non credo sia proprio così. E a chi contesta, poi, gli aiuti dati a Mps ricordo solo che banche e Stato sono legati a doppio filo visto che sono proprio le banche i principali investitori dello Stato. Solo un dato: 24 mld è la cifra investita da Mps in Titoli di Stato del nostro Paese. Chi continua a ripetere lo spot elettorale le banche non vanno aiutate, è evidente, che parla da irresponsabile. Per questi motivi, quindi, rifiutiamo tutte le lezioni di moralità spicciola, intrise di demagogia, di chi, solo perché il voto si avvicina e si sente spacciato, vuole buttare ogni cosa nel calderone per far sembrare che siamo tutti uguali. Perché non è così. E queste differenze le rimarco e le rivendico. E vale sia per chi, dietro una ritrovata spavalderia, cerca di far dimenticare i guai di CrediEuronord, sia per chi alza, sempre di più, il tiro sul PD salvo poi candidare nelle sue liste chi in Mps cè dentro fino al collo. Perché lascia senza parole il comportamento di Monti che da un lato lancia critiche al PD e, allo stesso tempo, candida Alfredo Monaci, già membro del consiglio di amministrazione della Banca Mps dal 2009 al 2012, sotto la guida del presidente Mussari, presidente di Biver banca, partecipata da Mps sino a pochi mesi fa, e tuttora Presidente Mps Immobiliare, società immobiliare del gruppo Mps. Tutte queste accuse, per noi, lasciano il tempo che trovano perché il PD su questo argomento è stato sempre chiaro. E una volta al governo completeremo quel lavoro che, in questi anni, cè stato impedito di fare, intanto con una commissione dinchiesta per fare chiarezza sui derivati e sul loro uso e, poi, con unulteriore stretta su tutti quegli strumenti utilizzati come mezzi surrettizi di finanziamento. ( dal Blog dell'Unità - lasottilelinearossa - del 26.01.2013 )