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24.10.12 - BOCCIA " SE L'OBIETTIVO E' SOLO TENERE IL BILANCIO IN ORDINE, A QUESTO PUNTO LA LEGGE SIA TABELLARE " ( da la Stampa del 24.10.2012 pagina 2 e pag. 3 )

24.10.2012
Si è consumato tutto nel giro di pochi minuti. Il ministro Vittorio Grilli aveva appena concluso la sua audizione davanti alla commissione Bilancio di Montecitorio e di lì a poco le sue argomentazioni hanno corroborato e accelerato nel Pd la svolta . Un giro di boa che Pier Luigi Bersani meditava da giorni e che, salvo soprese, riferirà questo pomeriggio a mario Monti nel previsto incontro a Palazzo Chigi, l’ultimo del giro di consultazioni con i leader della maggioranza avviato lunedì. La posizione maturata nel corso di una riunione a porte chiuse del Pd è questa : poiché la legge di stabilità non corregge i conti ma li mette in sicurezza, poiché quello che è in più può anche essere in meno, tanto vale neutralizzare il più possibile la manovra : azzerare l’insidioso aumento dell’ Iva, la poco influente riduzione dell’ Irpef, la contestatissima retroattività delle detrazioni fiscali. Corposa novità da parte del Pd, che è il prodotto di una iniziale intuizione di Pier Luigi Bersani e di una convergenza tra le due tendenze di politica economica, quella che nella segreteria Bersani fanno capo a Stefano Fassina e a Francesco Boccia, due quarantenni che si sono perfezionati all’estero, il primo ala Fondo Monetario Internazionale, il secondo alla London School of Economics. In particolare sono state le relazioni di Vittorio Grilli e del presidente dell’ Istat Enrico Giovannini ad incoraggiare la messa a punto della nuova posizione. Spiega Francesco Boccia: “ Preso atto delle cifre esposte dal presidente dell’ Istat Giovannini nell’audizione in Commissione e cioè che gli interventi attuati nel corso dell’ultimo anno hanno avuto effetti restrittivi nel triennio per un totale di 2003 miliardi, pari a 4 punti di pil in media; considerato ciò che ci ha detto il ministro Grilli, per la prima volta non si chiedono maggiori risorse e l’obiettivo è tenere i conti in ordine, a questo punto la legge di stabilità può essere tabellare, limitandosi ad un paio di miliardi per le operazioni che occorre fare “. Nel corso della riunione Stefano Fassina ha fatto notare : “ Grilli continua a dare una rappresentazione infondata degli effetti dell’aumento dell’ Iva, che vale 6,6 miliardi all’anno, mentre la minore Irpef vale 4,4 miliardi l’anno. C’è una differenza di oltre 2 miliardi di imposte che produce un effetto regressivo su 10 milioni di persone con reddito inferiore al minimo imponibile Irpef e su milioni di famiglie a reddito medio”. Oggi a Palazzo Chigi, ad accogliere Pier Luigi Bersani ( accompagnato dal vicesegretario Enrico Letta e dai presidenti dei gruppi parlamentari, Finocchiaro e Franceschini, oltre al presidente del Consiglio Mario Monti , ci sarà anche il ministro dell’ Economia Vittorio Grilli, che ovviamente conosce numeri, dettaglio ed elaborazioni che hanno prodotto la legge di stabilità. In questi ultimi giorni si sono molto inasprite le esternazioni pubbliche dei dirigenti del pd nei confronti del governo. Monti ha preso nota della evoluzione sinistrorsa seguita dall’accordo con Nichi Vendola, ma ha evitato di replicare. E anche se le esternazioni di Monti consentono sempre letture in controluce, per effetto delle sue notazioni sulfuree, per una volta ieri il presidente del Consiglio è sembrato prender le parti dei “ suoi “ partiti persino “ contro “ i tedeschi. Intervenendo ad un convegno dello Iai, dopo aver definito addirittura come “una ossessione “ la recente richiesta della Cancelliera Merkel di un supercommissario ai bilanci degli Stati, Monti ha ironizzato sul fatto che la Germania non sia l’unico Paese ad avere un parlamento e un elettorato : “ In Paesi come la Germania lo sforzo deve essere quello anzitutto di tenere presente che l’elettore è una caratteristica scomoda di tutti i Paesi e nessuno può ritenere di essere l’unico ad avere questo privilegio, perché per fortuna è diffuso.

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