22.10.12 - RENZI ATTACCA MONTI " CON ME PD AL 40 PER CENTO " ( da Il Messaggero del 22.10.2012 pagina 8 )
22.10.2012
Roma Il mio Pd arriva al 40 %, il loro al 25 %. E se vinco io, il passo indietro di D Alema sarà definitivo. E un Matteo renzi evidentemente nervoso e forse piccato perché tutti i più recenti sondaggi lo danno indietro, e di molto, nella gara contro Pier Luigi Bersani e dunque tutto allattacco, quello che parla durante la registrazione della trasmissione In mezzora di Lucia Annunziata da Torino, dove si trova per il suo tour elettorale che poi prosegue in giro per il Piemonte. Un Renzi che non vuole discutere di Monti bis o ter perché il governo tecnico ha dato autorevolezza ma non speranza, che nellazione di governo critica diversi pezzi ( riforma delle pensioni sì, riforma del lavoro, legge di Stabilità men che meno ). Segna, dunque davvero un cambio di passo la tappa piemontese del tour renziano. Le zampate sono dirette al segretario Pd Bersani sia e qui sta la novità al professore, di cui fino a ieri Renzi parlava come di un possibile ri-candidato premier. Lultimatum nei confronti del Pd e dei suoi militanti ed elettori si fa aspro : Scelga se restare nella nicchia della vecchia sinistra bersaniana del 25 % o prendere coraggiosamente il volo con me per realizzare il sogno e guardare al futuro con speranza. Un ragionamento, quello svolto dal sindaco, e un cambio di passo evidente che lascia prefigurare, nella sua battuta sulle percentuali elettorali, non solo limmagine ( di veltroniana memoria ) di un Pd maggioritario, ma anche di un Pd spaccato in due, posto di fronte ad un bivio esistenziale stile : o meo il caos. Renzi chiede coraggio al suo partito, ma nel cercare di infondergli serenità, prospettiva e slancio e pur rivendicando che noi siamo di sinistra perché non abbiamo paura del futuro, parola da pronunciare con piacere, non con angoscia, come sottolinea più volte si notano per la prima volta nervi tesi, dietro le sue parole. Nella svolta renziana pesano, di certo, anche altre due questioni, oltre ai sondaggi. Le regole per le primarie, che per il sindaco di Firenze sono una delusione ( Bersani tradisce solo paura e fa male solo a se stesso, è il concetto ripetuto ) e che, per i suoi, sono una vera e propria porcata, un percorso a ostacoli, una solenne fregatura. La doppia registrazione, in date prefissate, per poter votare al primo e al secondo turno, rischia di favorire concretamente i bersaniani, è il timore dichiarato dei rottamatori. Poi campeggia ancora, a mò di tormentone, anche la discussione querelle sulla finanza buona, quella cattiva e la cena milanese di fund raising pro Renzi organizzata da Davide Serra, il cui fondo dinvestimento Algebris ha sede nelle isole Cayman. Per Renzi, la polemica di Bersani si è trasformata in un autogol e svelerebbe il volto di una sinistra arretrata e ossessionata dal denaro. Laltra zampata a Bersani arriva sempre qui per Renzi ha detto parole di troppo su Serra e dovrebbe scusarsi con lui, lattacco si sta ritorcendo contro il segretario. A difesa di Serra ieri è sceso in campo addirittura il ministro Corrado Passera : obiettivo, un attestato di stima nei confronti di una persona di grandissima qualità non solo professionale ma anche personale. A difesa del segretario si schiera il democrat, di fede lettiana Francesco Boccia : Lintervento di Passera, è sorprendente : per caso ha deciso di iscriversi alle primarie e di votare Renzi ?, si è chiesto ironicamente Boccia fan di Bersani quanto di Monti e del suo governo. E, infatti, come si diceva, ne ha avute anche per Monti, il primo cittadino di Firenze, che è saltato sulla sedia nel sentir dire al premier che i segnali della ripresa economica sono vicini : Chi vi dice che la crisi è finita vi prende in giro, ha tuonato, sgombrando il campo da ogni ipotesi di Monti bis. Monti ha ridato autorevolezza al paese- spiega Renzi ma il suo è un Governo privo di anima chi vince le primarie è il candidato del centrosinistra e, vinte le elezioni dovrà governare l Italia : non credo al Monti bis.