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18.07.12 - Basta strumentalizzazioni su gay e diritti civili ( dal Blogg dell' Unità La sottile linea rossa del 18.07.2012 )

18.07.2012
Un documento approvato, un ordine del giorno escluso e tanta carne al fuoco su un tema delicato e controverso come lo è quello rappresentato, da sempre, dai diritti delle coppie omosessuali. Bagarre doveva essere e bagarre è stata. Tessere riconsegnate, animi in escandescenza e purtroppo una difficoltà evidente a gestire chi ha voluto forzare la mano. Questa la cronaca di quella che sembrava una ‘classica’ assemblea di partito, sfuggita però di mano quando era già in dirittura d’arrivo. Qualcuno magari dirà che il PD grattacapi e polemiche (interne ed esterne) se li va proprio a cercare e, in questo caso specifico, forse è difficile dire il contrario. Una cosa, però, è certa: l’assemblea di sabato ha avuto il grande merito di far scoprire ai vari Grillo e Di Pietro, veri e propri sciacalli professionisti, che in Italia esiste una ‘questione gay’. Beh, meglio tardi che mai. Facile, però, adesso fare la voce grossa, insultare gratuitamente a destra e a manca, prendere posizione – con un tempismo da record, questo bisogna riconoscerlo – sull’argomento. Facile adesso dare il via alla corsa per prendersi i meriti delle battaglie per i diritti civili svolte finora, o a farsi portavoce delle istanze di chi vede negati i propri diritti. Ma a chi avesse la memoria corta vorrei solo ricordare che se sono stati fatti dei passi in avanti sul tema dei diritti negati e se arriveremo, nei prossimi mesi, al riconoscimento giuridico delle unioni civili sarà grazie al Partito Democratico e al lavoro svolto in questi anni. Basta, quindi, con la demagogia d’accatto. Basta con le frasi fatte e gli slogan da battaglia. Lasciano il tempo che trovano, vanno bene per guadagnarsi qualche titolo strillato in prima pagina ma non risolvono nulla, incrinano soltanto degli equilibri già precari. Personalmente credo che nel nostro Paese vadano rafforzate le politiche per la famiglia ma credo anche che queste debbano andare di pari passo con il riconoscimento delle unioni civili e dei diritti negati alle coppie omosessuali. E su questo il PD non farà passi indietro, non mollerà la presa ma, proprio a partire dal documento approvato in assemblea, credo che si potranno raggiungere traguardi importanti. Sui matrimoni gay, quindi, faccio un appello ai miei colleghi: un partito si tiene insieme se si rispettano le regole e le maggioranze. Io, come tanti altri, condividiamo le battaglie di quella parte di partito ma se si crede in un progetto – se si crede nel PD, nello specifico – lo si difende, non lo si sfascia. Quella dei matrimoni gay, del riconoscimento delle coppie di fatto e dei diritti civili è una battaglia che condivido e che deve essere portata avanti con determinazione e coraggio. Ma farlo diventare un terreno di scontro per guadagnare tre, quattro, cinque punti nei sondaggi non giova a nessuno, non giova al PD ma non giova più che altro al raggiungimento di tali obiettivi. E se qualche mio collega di partito, anziché lasciarsi andare a sceneggiate più o meno improvvisate e aspirare, esclusivamente, ad una carriera da professionista dei diritti dei gay, iniziasse a lavorare duro per il partito e per i risultati sarebbe già un passo avanti. E se abbandonare questa logica dello scontro continuo gli risultasse troppo complicato chiedessero consiglio a Ivan Scalfarotto, in lui potranno certamente ritrovare un ottimo esempio da seguire.

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