15.03.12 - Derivati: a un passo dal baratro. Ma si continua a parlare di altro ( dal Blog de l ' Unità - La sottile linea rossa del 15.06.2012 )
15.06.2012
Siamo arrivati al passaggio cruciale. Il tema dei derivati e della loro regolamentazione è sempre più scottante e stavolta davvero rischiamo di piombare nel bel mezzo di una nuova bolla speculativa. Lennesima. E potenzialmente più esplosiva delle altre, per giunta. Il governo ieri ha nuovamente rinviato la discussione della nostra interpellanza (qui il testo) in materia. Se ne riparla la settimana prossima. Vediamo nel dettaglio qual è la posta in palio. Quella sui derivati è una battaglia ormai storica per il PD, avviata già nel 2008 con il crack della Lehman Brothers. Abbiamo lanciato più volte lallarme, anche dalle pagine di questo blog, e vogliamo ribadirlo, ancora una volta: 650 mila miliardi di derivati (9,5 volte il Pil mondiale) sono il vero cancro che attanaglia il sistema economico occidentale. Tutte le operazioni eccedenti la copertura dai rischi (valuta o tassi) vanno sospese. Per quanto tranchant cerchiamo di essere chiari: è meglio che a fallire siano alcune banche che gli Stati. Il ritardo di 3 anni del regolamento sulluso dei derivati e sulla standardizzazione dei contratti è inammissibile. E sospendere tutte le operazioni che non hanno nulla a che fare con leffettiva copertura dei rischi è ormai una necessità non procrastinabile. È questo uno dei modi migliori, del resto, per rispondere alle critiche che ieri il Wall Street Journal avanza nei confronti delloperato del Presidente del Consiglio. E Monti, al prossimo Consiglio europeo del 28 e 29 giugno, dovrà con determinazione pretendere interventi a livello comunitario, prima, e a livello globale poi sui derivati.