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21.02.12 - PD : FRANCESCO BOCCIA AD AFFARITALIANI.IT : " FASSINA ? UN AUTOGOL PRENDERE LE DISTANZE DA MONTI "

21.02.2012
"In questo momento il Pd è la forza guida del processo politico che sta attorno a Monti e prenderne le distanze è un autogol che si commenta da solo. Deve semplicemente capire che nessuno deve abusare del ruolo che ricopre perché così si fanno danni alla casa comune". Francesco Boccia, coordinatore delle commissioni economiche del gruppo Pd della Camera e braccio destro di Enrico Letta, intervistato da Affaritaliani.it, bacchetta Stefano Fassina, responsabile economico del partito. E sulle primarie dice: “Quando ci sono quelle di coalizione si presenti un unico candidato per forza politica”. E mette in guarda il sindaco di Bari emiliano dal fare una lista civica nazionale con Vendola e De Magistris…. Che cosa ne pensa della lista civica nazionale che comprenda anche il Terzo Polo oltre a Pd-Sel e Idv proposta dal sindaco di Emiliano? "Se un'aggregazione di questo tipo è fatta solo da candidati che non hanno tessere di partito e vogliono dare un contributo aggiuntivo alla coalizione nascente è un bene, se invece è un tentativo di destrutturare il Pd è necessario confrontarsi". Secondo lei Emiliano che obiettivo ha? "Lui è in buona fede. La stessa cosa non posso dire di De Magistris e Vendola. Il sindaco di Napoli ha preferito far entrare in consiglio comunale eletti con 200 preferenze non apparentando il Pd e tenendo fuori nostri giovani brillanti che avevano ottenuto 2mila voti. Quando si ritiene il Pd punto di riferimento della coalizione si sta con lui nella buona e nella cattiva sorte. A Napoli siamo stati calpestati”. E per quanto riguarda Vendola in Puglia? "E' successa la stessa cosa: anche qui siamo stati calpestati. Vendola si è assunto la responsabilità di gestire la sanità e lo sfascio, dopo la vicenda Tedesco, continua". Tornando alla lista civica nazionale? "Ogni volta che ho sentito parlare di questa opzione era sottointeso il tentativo di destrutturare il Pd che in realtà nel Centrosinistra è l'unica certezza visto che raccoglie il voto di un italiano su tre. Se invece all'interno della lista ci sono personalità dell'associazionismo, delle professioni e delle imprese che non hanno tessere di partito ben venga. Viceversa se è il tentativo di alcuni pezzi di Idv e Sel è quello di destrutturare il Pd penso sia un boomerang. Ripeto non sono contrario alla lista , dipende chi viene candidato”. Emiliano però vuole che l'esperienza del governo Monti termini al più presto... "Potrei dire la stessa cosa sulla situazione della sanità pugliese: tra 18 mesi di attesa per una mammografia in Puglia e il decreto sulle liberalizzazioni di Monti preferisco il secondo". In termini di alleanze il Pd deve rimanere ancorato all'intesa con Idv e Sel o allearsi al Terzo Polo? "Il Pd deve puntare su se stesso. Se è forte sarà lui il baricentro dell'alleanza e nessuno può pensare di destrutturarlo. Penso sia interesse sia del Terzo Polo che degli altri partiti tentare un accordo con noi. Va da sé che col Terzo Polo sosteniamo il governo Monti, purtroppo Sel e Idv ne hanno preso le distanze". Casini vorrebbe che si ricandidassero gli esponenti di questo governo nel 2013. E' d'accordo? "Oggi è prematuro dire se abbiamo fatto bene. Intanto lavoriamo col governo per rimettere in sesto un Paese disastrato, soprattutto a causa dalle politiche del Centrodestra. Poi decideranno gli italiani. Penso che la politica, fatto questo grande gesto di generosità nato su un patto istituzionale voluto dal presidente della Repubblica, potrà riprendere la guida del governo del Paese anche con maggiore legittimazione". Le primarie dopo quello che è avvenuto a Genova, Milano, Napoli e a lei in Puglia, dove è stato battuto da Vendola, hanno ancora senso? "Le primarie vanno difese e probabilmente gestite meglio: è opportuno che quando sono di coalizione ci sia un solo candidato per forza politica. Le candidature libere rischiano di creare un caso Genova dove penso che il Centrosinistra vincerà le elezioni sempre per il senso di responsabilità del Pd. Costruiremo attorno a Doria una lista molto forte come è accaduto a Milano e in Puglia. Il senso si responsabilità che il Pd garantisce sempre vorrei fosse garantito dagli altri partiti che vorrei fossero alleati non solo per la loro sopravvivenza ma per un'idea comune di Paese". Ultimamente lei si è scontrato col responsabile economico del Pd Fassina sull'articolo 18. Alcuni mesi fa i liberal del Pd ne chiesero le dimissioni dopo che Fassina attaccò le politiche del governo Monti. Avevano ragione a chiederle? "No. Le dimissioni di un singolo, a meno che non ci siano rati penali, non ha mai senso chiederle. Ha senso invece discutere e confrontarsi col segretario". Fatta questa premessa? "Fassina è lì perché indicato dal segretario e non deve mai dimenticarlo: ogni sua parola espone il Bersani a un supplemento di mediazione. Deve capire che oltre certi livelli non fa il bene del partito ma un danno. In questo momento il Pd è la forza guida del processo politico che sta attorno a Monti e prenderne le distanze è un autogol che si commenta da solo. Mi auguro che Fassina capisca che tutti giochiamo per una squadra che si chiama Pd. Giocare per sé è facile, basta assecondare un pancia che può essere quella dei giornali o di chi impone il proprio pensiero sugli altri. Questo è il modo peggiore per aiutare il segretario. Dunque non ha senso volerne le dimissioni ma bisogna ricordargli che è stato indicato dal segretario e spesso è rispettato per questa indicazione. Deve semplicemente capire che nessuno deve abusare del ruolo che ricopre perché così si fanno solo danni alla casa comune".

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