Roma, 08 AGO (il Velino/AGV) - La lettera della Bce al governo italiano? Una sorta di commissariamento dell'esecutivo. Questa l'opinione prevalente nell'opposizione, dopo la conferma da parte di Umberto Bossi dell'imminente arrivo di una missiva spedita da Jean-Claude Trichet in cui si chiede, tra l'altro, a Palazzo Chigi di anticipare di un anno il pareggio di bilancio. Francesco Boccia, a nome di tutto il Pd, in una nota chiede "al governo di informare l'opposizione passo dopo posso su tutto quello che avviene in queste ore nei rapporti con la Bce e le istituzioni comunitarie" E' evidente "dai contenuti della lettera di Trichet e Draghi inviata a Berlusconi - prosegue il deputato democratico - l'invasivita' inedita rispetto aduna condizione ordinaria della vita politica e democratica di un Paese". E percio' "giovedi' ci attendiamo che il ministro Tremonti - conclude Boccia - si presenti alle Camere con proposte concrete nell'esclusivo interesse del Paese". Un'altra esponente democrat, Debora Serracchiani, attacca invece direttamente Bossi, colpevole di esprimere "una profonda e dannosa incultura di governo". Osserva l'eurodeputata Pd: "Non ci vuole molto a capire che l'affidabilita' internazionale di un governo e' data dalla coerenza e credibilita' dei suoi maggiori esponenti, che oggi sono a un livello imbarazzante". Pero', continua Serracchiami, "c'e' ancora chi, come Bossi, suppone di poter dire tutto e il contrario di tutto, e che cio' rimanga senza conseguenze. Invece e' anche a causa di simili dilettanti allo sbaraglio se oggi scopriamo di essere un Paese del quale l'Europa non si fida e ormai sull'orlo dell'amministrazionecontrollata".