Per Calderoli l'astensione del Pd in Commissione bicamerale, che ha permesso il passaggio del federalismo regionale, rappresenta una svolta nei rapporti tra maggioranza e opposizione. E' così?
"A me fa piacere che Calderoli la stia considerando così. Il Pd si è sempre comportato in questo modo sul federalismo fiscale. Del resto stiamo attuando una riforma della Costituzione che abbiamo voluto fortemente noi nel 2001 e che per una serie di motivi, soprattutto per la contrapposizione politica degli ultimi 15 anni, non ha visto passi in avanti".
Dunque?
"Abbiamo sempre detto alla Lega e alla maggioranza che quella del federalismo fiscale era e può essere una grande riforma se condivisa altrimenti rischia di essere una riforma di parte. Cosa che hanno provato a fare con la devolution nel 2006 ma è finita male. Le riforme condivise durano nel tempo perché anche se cambiano le maggioranze rimangono un patrimonio condiviso".
Torniamo alla svolta di cui parla il ministro della Semplificazione...
"Anche per me lo è perché mai come in questo decreto, ma era anche successo con la delega quando abbiamo riscritto le regole del gioco, la maggioranza e soprattutto la Lega hanno accettato il confronto.Devo dire che anche il relatore del Pdl Corsaro è stato molto attento alle nostre istanze e disponibile alle correzioni".
Sul fisco municipale è possibile trovare un accordo come sostiene Calderoli?
"Penso che si possa tornare indietro sul fisco municipale. La differenza tra i due decreti è che questo delle Regioni non produrrà nuove tasse, mentre quello comunale sì. Quindi apprezzo molto le parole del ministro e penso che ci sia tutto lo spazio per migliorare le cose che sono state fatte male in un clima di contrapposizione. Io seguo la rotta del presidente Napolitano".
Ovvero?
"Quando si mettono le mani sulle tasse e più in generale sulla condizione della gente non si può far prevalere il tanto peggio tanto meglio come spesso accade anche a chi fa opposizione. La maggioranza la sa: per noi il federalismo fiscale deve essere vero, non artificiale e deve garantire tutto il Paese. Penso che il Sud e il Nord che producono siano garantiti da queste riforme".
Anche lei fa suo l'appello di Bersani alla Lega di mollare Berlusconi e fare il federalismo insieme?
"Ovviamente sono d'accordo con Bersani. La sua linea ha dimostrato ancora una volta che per tenere botta in questa fase storica come grande partito di opposizione bisogna avere la forza di essere duri e intransigenti ma anche opposizione di governo come lo siamo sui temi delle tasse e in più generale sul fisco. Quindi ci vuole fisico e quindi stiamo dimostrando di averlo. La Lega dovrà prendere atto che con alcuni partiti si costruisce e con altri si fa propaganda. Ma non c'è bisogno che lo dica io: lo dicono i fatti tutti i giorni".
Daniele Riosa