RASSEGNA STAMPA

15.02.2011 - ANSA-FOCUS/ BERSANI CHIEDE VOTO ANTICIPATO E TRATTA CON BOSSI CHIAMA SENATUR, STACCA LA SPINA E RIFORMA; VENDOLA TOGLIE VETI

16.02.2011

15.02.2011 - BERSANI CHIEDE VOTO ANTICIPATO E TRATTA CON BOSSI CHIAMA SENATUR, STACCA LA SPINA E RIFORMA; VENDOLA TOGLIE VETI

(ANSA) - ROMA, 15 FEB - Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani rompe gli indugi e, nel giorno del rinvio a giudizio per il premier Silvio Berlusconi, chiede le elezioni anticipate. Ma la strategia del Pd per smuovere le acque e disarcionare il Cavaliere si muove su piu' binari e l'intervista del leader Pd alla Padania, preceduta da una telefonata con il Senatur, e' l'ultimo atto di un pressing sul Carroccio che dura da settimane. ''Stacca la spina a Berlusconi e facciamo il federalismo'' e' la sostanza della sfida democrat, che ricorda tanto il patto delle sardine tra Massimo D'Alema e Umberto Bossi del '94 che porto' alla caduta del primo governo Berlusconi. Non e' stata entusiasta la reazione nella base e in alcuni esponenti del Pd alla vista, stamattina, dell'intervista di Bersani sulla prima pagina dell'house organ del Carroccio. Ma il vertice del partito non sembra preoccupato di dare l'impressione di un patto con il diavolo ma piuttosto di accelerare la fine del berlusconismo perche', sostiene il segretario Pd, ''la situazione e' insostenibile e noi ci occupiamo di Italia e non vogliamo che sia allo sbando''. La mossa di ''tentare'' la Lega sul federalismo rientra proprio in questo tentativo, rafforzato, come spiega <span>Francesco Boccia</span>, dall'affidabilita' del Pd ''dopo mesi di lavoro comune sulla riforma''. Risposte ufficiali dei vertici leghisti per ora non ci sono ma, in ambienti democratici dialoganti con il Carroccio, si evidenzia il silenzio dei vertici lumbard come segno di ''un'interlocuzione aperta''. Bersani e' attento a cercare la via politica per far cadere Berlusconi, evitando di dare l'immagine di cavalcare la strada gudiziaria, impopolare nell'elettorato moderato: '''Non ci ocupiamo di reati perche' questo e' il lavoro della magistratura ne' ci occupiamo di peccati perche' se ne occupa la chiesa. Ma pensiamo al bene del paese''. Una cautela nei toni giustificato dalla strategia delle alleanze scelto al vertice del Pd, ovvero ''il patto costituente'' che porti al voto insieme il fronte che va da Nichi Vendola a Fli. I segnali, soprattutto dal fronte moderato dei finiani, non sono incoraggianti ma il Pd non demorde al punto che Massimo D'Alema rivela di avere un suo candidato alla premiership: ''Il profilo del governatore Draghi e' quello giusto: non viene dalla politica, sarebbe il punto di sintesi di uno schieramento ampio. Ma non e' il mio candidato. Il nome ce l'ho, ma non lo faccio, altrimenti lo 'brucio'''. Se sul fronte 'destro' si aspettano segnali di fumo certo, su quello 'sinistro' il Pd ha portato a casa l'ok di Nichi Vendola, che sembra aver tolto i suoi veti: ''Le forze dell'opposizione dovrebbero ''convergere anche nelle forme di una provvisoria coalizione elettorale per ricostruire un quadro di regole, di diritti e di doveri, e di certezze democratiche'' (ANSA).

 

 

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