RASSEGNA STAMPA

I vertici MPS ora rimettano le deleghe e Padoan riferisca in Aula

29.12.2016

Intervista rilasciata a Mario Sensini, pubblicata sul Corriere della Sera

ROMA Non mi stupisce più di tanto la richiesta di capitale giunta dalla Bce, ma credo che il ministro dell' Economia dovrà chiarire in Parlamento questa situazione. Il rapporto tra il governo e la Bce, attraverso la banca, è stato costante. O il Monte dei Paschi ha dato a Francoforte dei numeri diversi, o si sono fidati troppo del piano fatto con Jp Morgan appoggiato dal governo. Delle due, l'una. Qualcuno ha sbagliato dice Francesco Boccia, presidente della commissione Finanze della Camera, esponente della minoranza Pd. A sentir lui l'iter del decreto Salvabanche in Parlamento non si presenta esattamente come una passeggiata.

I vertici del Monte dei Paschi dovrebbero dimettersi?
Mi aspetto che rimettano le deleghe nelle mani del Tesoro e che il governo valuti alla luce degli scenari industriali come affrontare la prima nazionalizzazione bancaria da decenni. Ma per la verità non ho ancora capito perché è stato cacciato il management precedente, che aveva messo toppe importanti al disastro dell' era Mussari.

Che giudizio dà del decreto di Natale?
Un intervento del genere lo sollecitavo dal 2015. Ma lo avrei fatto in modo diverso. Bisognava mettere 20 miliardi in un fondo come Atlante, con lo Stato in minoranza e il coinvolgimento delle banche italiane, che hanno sempre dato il loro contributo, e quelle internazionali che sono sempre in prima fila quando si tratta di dividere la polpa e poi si sfilano quando c'è da investire a lungo termine. Intermediano 250-300 miliardi di titoli di Stato l'anno, due anni fa avrebbe avuto un senso politico chiedergli un "cip" per quel tipo di intervento.

Sono ipotizzabili modifiche al decreto?
Immagino che qualcosa potrà cambiare. Faremo delle audizioni, cercheremo di capire, i consumatori stanno già facendo pressioni per il diverso trattamento riservato agli obbligazionisti delle quattro banche. E mancano alcuni interventi opportuni per mettere in sicurezza il sistema.

La proroga per la trasformazione delle popolari?
Quella, e le norme sulle Dta, le imposte differite.

Potrebbero finire nel Milleproroghe.
Può darsi, ma ho segnali contrastanti. Non fare nulla sarebbe un errore gravissimo, del quale il governo dovrebbe assumersi la responsabilità: si tratta di riparare a errori che derivano da norme fatte male dal governo precedente.

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