"Lo Stato questa volta è stato celere quanto mai. Ma naturalmente mi rendo ben conto che nonostante si chiami 'ristoro' o 'sollievo' nessuno potrà ridare alle famiglie delle vittime quello che hanno perso".
Francesco Boccia, che da presidente della commissione Bilancio alla Camera ha dato impulso all'iter conclusosi nei giorni scorsi con la destinazione di 10 milioni alle famiglie delle vittime e ai feriti della strage dei treni, comprende le parole dei parenti, a un mese da quel terribile 12 luglio. E suggerisce una strategia: "I soldi ora ci sono. I sindaci, in base al regolamento in via di definizione da parte di Palazzo Chigi che fisserà le modalità di calcolo per ogni famiglia, dovranno fornire i dati. Bene fanno i parenti a costituirsi in associazione: è utile per sollecitare e seguire la procedura. E poi, in attesa che la magistratura completi il suo lavoro, sarebbe opportuno che l'azienda ferroviaria, visto che la ricostruzione di quel che è accaduto è chiara, anticipasse l' ulteriore risarcimento dovuto".
Boccia ha poi ben chiaro quale deve essere il passaggio successivo. "Noi, le istituzioni, dobbiamo essere conseguenti all' impegno preso in quei giorni per impedire che tragedie così si ripetano: non si può tollerare che esistano binari unici in cui la sicurezza è garantita dal consenso telefonico e non dal sistema di controllo marcia treno. L'ho detto a Delrio e mi aspetto che anche Regione e concessionari se ne facciano una ragione. La sicurezza viene prima del profitto".