Intervista rilasciata a Marco Palombi, pubblicata sul Fatto Quotidiano
Muoversi e farlo subito, anche da soli: perché è inevitabile e per dare un segnale a Berlino che l' Europa senza Londra non è solo una grande Germania. Francesco Boccia, economista, presidente della commissione Bilancio della Camera e dirigente del Pd, appoggia senza riserve l' idea del governo (non ancora ufficializzata) di sospendere il bail-in per mettere in sicurezza il traballante sistema bancario.
"È incredibile che l' Europa sia arrivata a questa situazione così impreparata", dice.
I mercati, dopo il venerdì della Brexit, non si sono ancora placati: nel mirino ci sono banche e assicurazioni.
Partiamo da una premessa: quando cambiano improvvisamente i fondamentali, i meccanismi della finanza prevedono la fuga verso porti sicuri. È evidente che i grandi investitori, e penso soprattutto ai fondi americani, cominciano a temere per la tenuta del sistema bancario europeo.
Ovviamente questa percezione è alimentata anche dal referendum che ha sancito l' uscita del Regno Unito dall' Ue: stavolta la crisi ha origini politiche e si scarica sulla finanza con effetti imprevedibili.
Le Banche centrali dicono di essere pronte.
Certo e sono già intervenute, Bce in testa, altrimenti si sarebbero visti sfracelli. Solo che le tensioni globali che già c' erano nel sistema monetario, a partire dall' apprezzamento del dollaro, si era tentato di arginarle all' ultimo G20 , ma ora è saltato tutto: ormai anche i banchieri centrali non sanno che fare.
E quindi?
E quindi, quanto all' Europa i tre capi di governo dei Paesi più importanti devono andare in tv e dire che si va subito verso un' unione più stretta: garanzia sui depositi bancari, welfare, fisco e debiti. Insomma Merkel, Hollande e Renzi devono dire che vogliono perdere le prossime elezioni pur di evitare la disgregazione dell' Europa. Un accordino non basta di certo.
E se non lo fanno o qualcuno, tipo Merkel, dice di no?
Allora va sospesa subito l' applicazione del bail-in sulle crisi bancarie (che vieta aiuti di Stato prima della tosatura di azionisti, obbligazionisti e correntisti, ndr) perché lo Stato possa intervenire nel settore. La Brexit ha cambiato le regole: i vincoli politici e di bilancio precedenti, già incomprensibili, ora sono del tutto irrazionali.
A che serve sospendere il bail-in ?
Va fatto innanzitutto per dare un segnale: io non sostengo certo la tesi 'andiamo per conto nostro', ma anche a Berlino devono capire che non andiamo tutti 'per conto loro'.
Se non lo facciamo, il rischio qual è?
Ma lo vedete quanto ballano le banche? Oggi siamo nella terra di nessuno.
Il governo non ha ancora detto una parola chiara.
Il governo si sta muovendo nelle sedi opportune, non deve certo fare dichiarazioni, ma le dico una cosa: nessun uomo politico italiano è disposto ad assistere inerme alla distruzione del sistema bancario. Se ci muoviamo subito anticipiamo il mercato, altrimenti dovremo rincorrere i danni. Stavolta non possiamo fare otto decreti come per l' Ilva: bisogna dire sì o no subito. Se a Bruxelles o a Berlino non sono d' accordo, si va avanti lo stesso: non possiamo certo buttare tre anni come abbiamo fatto con le "sofferenze" bancarie prima dell' entrata in vigore del divieto di aiuti di Stato.
E poi che succede?
Penso che, una volta messo in sicurezza con soldi pubblici il sistema del credito, è evidente che i vincoli di bilancio di Maastricht su debito e deficit saranno il passato. Non sto dicendo che non debbano esserci regole, ma che dobbiamo darcene di nuove a livello Ue e che stavolta prevedano vere politiche pubbliche.
E l' Italia, in particolare, che può fare?
Dovrebbe candidare con forza Milano a sede dell' Eba (European Banking Authority), che ora dovrà lasciare Londra, e proporsi anche di accogliere le sedi delle grande banche che vorranno lasciare il Regno Unito: ma perché se le devono prendere il Lussemburgo o Francoforte?