RASSEGNA STAMPA

Sui migranti serve coraggio, d'ora in poi numeri veri su costi, entrate, integrazione e reati

19.12.2015

Mentre il segretario della Cei 'rimproverava' l' esecutivo per aver escluso gli stranieri dal bonus-18enni, Francesco Boccia, lì al suo fianco dietro il tavolo della Sala Regina, annuiva piuttosto vistosamente. «Ci è mancato un po' di coraggio, bisogna ammetterlo. Le opposizioni sono nettamente contrarie ma, credendoci fino in fondo, potevamo anche forzare la mano...
», ammette il deputato del Pd e presidente della commissione Bilancio di Montecitorio.

Sempre colpa delle opposizioni, presidente?
Ma no, l'ho ammesso: loro hanno alzato un muro, ma con un po' di coraggio politico potevamo ottenere il risultato.

E ora quanto bisognerà attendere?
A margine della discussione sulla manovra il Pd presenterà un ordine del giorno sul quale credo, francamente, che il governo darà parere positivo. Ho parlato più volte con il ministro Boschi e pure lei la reputa una correzione giusta e con un grande significato culturale.

Una tempistica?
Se si vuole, se c'è coraggio a sufficienza, si può provare a correggere il bonus anche con il milleproroghe di fine anno. In ogni caso va fatto, senza dubbi. E il presidente Marazziti (ex portavoce della Comunità di Sant'Egidio, ora al vertice della commissione Affari sociali della Camera, ndr) si è mostrato molto disponibile a portare avanti e promuovere questo intervento.

Il rapporto che lei ha steso e ha presentato ieri che messaggio vuole mandare?
Che bisogna immediatamente abbattere due totem: i migranti costano, i migranti delinquono. Non è così, sono attori dello sviluppo e i reati sono in diminuzione.

Ci sono altri punti che legano politica economica e gestione delle migrazioni?
C'è una tabella sulla quale mi sono soffermato molto, i Paesi da cui provengono gli stranieri-imprenditori e gli stranieri-lavoratori. Cina, Romania, Marocco, Bangladesh e via via a scendere. Bisogna fare in modo che i loro figli, che i giovani di questi Paesi vengano a studiare qui da noi. Ci vuole un piano nazionale che stimoli la loro mobilità verso l'Italia, favorisca l'integrazione e incroci le nostre esigenze produttive. È un'opportunità per tutti.

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