da La Repubblica
ROMA, “Niente capilista bloccati, ma preferenze: è l`unico antidoto vero al populismo. Settanta per cento di candidati eletti con questo sistema, ai partiti al massimo un trenta per cento di nominati”.
Onorevole Boccia, che fa, torna sul luogo del delitto? Questa proposta, presentata dal senatore Gotor, è stata bocciata in Senato. Anche dal suo partito, il Pd.
“Riprendiamola quella discussione, che è stata strozzata. Perché pensa a tutti gli italiani e non ai destini personali. E perché, dentro il partito, fa sentire tutti a casa”.
Però per Renzi la legge elettorale è quella uscita dal Senato, esclude modifiche.
“Io penso che in cuor suo anche il segretario vorrebbe le preferenze. Una serie di circostanze l`hanno spinto su un`altra strada. Ora magari le circostanze sono cambiate. Renzi sia fermo nel chiedere il rispetto dei tempi ma anche umile nel sapere ascoltare ancora”.
II patto del Nazareno si è rotto e quindi si può rimettere mano all’ Italicum?
“Io dico che finora nelle trattative sulla legge elettorale dall’altra parte del tavolo si è visto solo il modello targato Verdini. Adesso, siccome a quanto pare l`ambasciatore nel suo partito è finito sconfessato, è arrivato il momento di un confronto diretto fra i leader”.
Si sono aperti nuovi spazi?
“Ho l`impressione di sì”.
A dispetto dei tamburi di guerra, Renzi e Berlusconi a tu per tu per riparlare delle preferenze?
“Il segretario del Pd, il leader di Forza Italia, e anche Beppe Grillo. I capi delle tre forze più importanti”.
Ma quel che teme di più Berlusconi non è proprio un passo indietro sui cento capilista bloccati?
“Noi dobbiamo approvare una legge elettorale che duri e resista per 50 anni, non cinque. Ora, Berlusconi è uno che conosce bene il consenso diretto, la scelta da parte dei cittadini, quindi le preferenze. Qualsiasi capo partito lungimirante può benissimo accontentarsi di portare a casa il trenta per cento di fedelissimi eletti. E poi, potrebbe essere anche interessato per un`altra ragione”.
Quale?
“Anche su un altro punto si può cambiare l`Italicum. Premio di maggioranza alla lista al primo turno, e va bene, ma se scatta il ballottaggio allora il premio andrebbe allargato anche alle coalizioni apparentate, sul modello dei comuni. E messa così credo che il centrodestra non la veda male”.
Vuol stravolgere l`Italicum?
“No, non va stravolto. Però diciamo la verità: il sistema dei capilista bloccati non è democratico. Nei collegi, pure se non prende nemmeno un voto, il capolista viene sempre eletto, per effetto del quorum nazionale. Risultato: 400 nominati e 250, soprattutto dei partiti più piccoli, nel rodeo delle preferenze”.