RASSEGNA STAMPA

Ora si decide la vita del Pd e della legislatura

07.01.2015

da Il Corriere della Sera

Evitiamo furbizia e arroganza o l`epilogo sarà chiaro. I capilista vanno cancellati

Roma: “Quel che faremo nel prossimo mese e mezzo deciderà la vita del Pd e della legislatura”
è l`avviso che Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, consegna a Renzi in vista della riunione di oggi con i suoi deputati: “Riforme, economia, condono fiscale, Quirinale... Per il Pd è la prova della vita. Ogni storia ha il suo finale e questo è il nostro”.

Renzi rischia?

“Questo passaggio possiamo affrontarlo con furbizia e arroganza, con un epilogo facilmente pronosticabile. Oppure con coraggio e trasparenza, facendo scelte per il Paese”.

Coraggio sul “salva-Berlusconi” cosa significa?

“Significa metterci la faccia, sempre. Il condono è un tema che non piace agli elettori del Pd e tu lo fai passare se consenti a tutti i contribuenti italiani di utilizzarlo, facendo un patto etico. Incrociamo reddito e patrimonio e chi non è in regola paga la differenza. Porti a casa il più grande gettito fiscale della storia e poi lo gestisci all`americana, mandando gli evasori in galera senza sconti”.

Quella norma è un segnale a Berlusconi sul Quirinale?

“Sarebbe più dignitoso e più coraggioso riconoscere Berlusconi come interlocutore politico e dire sì alla grazia, invece di infilare un codicino in uno strumento legislativo e nascondere la manina. Su temi così delicati non si può usare un provvedimento per fare uno scambio. Renzi ha scelto la via del Patto del Nazareno? Vada fino in fondo e poi si confronti nel Pd. E comunque quel decreto non funziona”.

È un boomerang?

“Chi ha una particolare sensibilità per la politica dei sondaggi dovrebbe essere preoccupato. Io lo sono, ma per via dei fatti. Per questo chiedo a Renzi di ascoltare tutti e farsi aiutare da tutti. Il combinato disposto tra riforme costituzionali, legge elettorale, Grecia e Quirinale è una roba che si può affrontare solo se siamo uniti in un corpo unico. Invece vedo una ipocrisia dilagante nella dirigenza pd. La riforma delle province è pessima. E non c`è un solo italiano che non lo pensi”.

Esagera presidente. E Delrio ci resterà male.

“Delrio è persona seria, ma si arrabbia quando gli contesto le province. Eravamo per l`abolizione? Aboliamole, punto. E così il Senato. Abolire l`elezione dei senatori e mantenerne le funzioni è un errore e lo dico alla vigilia di una fase delicata. Se proprio vuoi accontentare la pancia del Paese portai senatori a 20o e i deputati a 400, pagandoli e facendoli lavorare”.

Su questo avete già perso.

“Ma Chiti, Gotor, Fassina, Cuperlo non è che sono tutti gufi... Cì abbiamo messo 15 anni per ammettere che la riforma del titolo V era sbagliata, cerchiamo di non ripetere l`errore. Chiedo coraggio e trasparenza sulla legge elettorale”.

Darete battaglia contro i capilista bloccati?

“Vanno cancellati tutti, i parlamentari devono essere eletti dagli italiani. Mettere sul territorio uno nominato e 5 o 6 che fanno il rodeo per un altro posto è una roba ridicola e ignobile. Poi serve la clausola di salvaguardia, la nuova legge ha senso se si fa la riforma costituzionale. E serve che il premio dimaggioranza vada alla coalizione, a meno che non si sia deciso che siamo un Paese bipartitico, come gli Usa”.

Teme i franchi tiratori?

“Il Pd ha il dovere dì compattarsi, non è sbagliato ipotizzare un metodo Segni su un nome condiviso. Una persona libera, forte, autorevole, che abbia conoscenze internazionali ed economiche. Un presidente che dia ordini e non li riceva”.

Il suo candidato?

“Auspico che nessuno faccia a Renzi quel che lui, in un altro momento drammatico, fece a Bersani facendo saltare Franco Marini. Troviamo un presidente altrettanto saggio e cerchiamo di eleggerlo alla quarta votazione. Ricordo che il voto in Grecia è il 25 gennaio, prima del Quirinale. Tsipras pone problemi seri e condivisibili su cui la sinistra si deve esprimere, come la rinegoziazione del debito”.

Padoan è bruciato?

“Non penso sia mai stato un candidato”.

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