da Il Sole 24 Ore
Rottamata la spending review, siamo ancora ai tagli lineari
La decontribuzione per i neoassunti e il rifinaziamento della Sabatini sono “le note più positive” della legge di stabilità “snella” che è “all`ultimo miglio” del suo percorso alla Camera. Ma sono anche due tessere che avrebbero bisogno di essere collocate in un mosaico in cui fossero ben visibili i tratti di “una vera rottamazione della spesa”, di una “nuova intelaiatura fiscale dell`economia digitale”, di «una dote aggiuntiva di almeno 1,5 miliardi per gli ammortizzatori sociali”, di “una riduzione delle aliquote fiscali” e, soprattutto, di un ok dell`Europa ad avviare “un`operazione simile a quella già adottata sui debiti Pa”, per recuperare liquidità “e dare una spinta decisiva agli investimenti”. Francesco Boccia (Pd) è soddisfatto di come si sono sviluppati i lavori della ex Finanziaria nella commissione Bilancio che presiede.
Del resto, almeno negli ultimi anni è la prima volta che il testo ha viaggiato senza estenuanti maratone in notturna. Il grosso è fatto: al più tardi mercoledì arriverà l`ok della Commissione al provvedimento, che giovedì 27 novembre sarà in Aula.
Per Boccia la Camera sta per approvare una "stabilità" “perfetta per un paese del `900”. “Il dato oggettivo è che l`anno prossimo noi cresceremo zero, lo sa anche Draghi che, non a caso, ogni settimana annuncia che acquisterà titoli di Stato”, dice Boccia. Che aggiunge: “Si continua a parlare di local tax, di regolamenti tributari sui comuni cambiati 7-8 volte negli ultimi io anni, ma il problema vero è la mancanza di liquidità e la necessità di dare una spinta decisiva agli investimenti”. Per questo “occorre ottenere dall`Europa l`autorizzazione” a far scattare un`operazione, sulla falsariga si quella per i debiti Pa, per alimentare gli investimenti di “60 miliardi in due anni”. Il tutto con un occhio “ai piccoli” e non solo alla grande impresa sulla quale la "stabilità" concentra interventi “condivisibili” anche se attingendo a risorse per il Sud.
La filosofia “del meno spesa per meno tasse” è quella corretta. Ma “occorre veramente rottamare la spesa e non tanto il commissario straordinario alla spending”. Secondo Boccia sono ancora troppi i tagli lineari: “Dico al mio caro leader che bisogna indicare con chiarezza nomi e cognomi selle spese che stai rottamando”.
E anche sulle deleghe Poletti occorre uno sforzo vero. “I 200 milioni aggiuntivi per il 2015 approvati in Commissione andrebbero bene con una disoccupazione al 9%” e non vicina al 13%. Non poi più essere trascurato il nodo economia digitale.
“Dalla musica al cinema passando per quelle piattaforme che sfuggono ormai attraverso piattaforme illegali e un dilagare di elusione ed evasione fiscale”. Il ricorso alla web fax è un passaggio obbligato. Per questo Boccia è deluso per il no della maggioranza del Pd all`emendamento di Sel che riprendeva la sua proposta.
Non manca una altro messaggio al premier sul bonus degli 8o euro: “Per me la strada maestra per ridurre le imposte è quella di abbassare le aliquote. Ad oggi dobbiamo accontentarci di una fotografia Istat di breve termine che stima un impulso alla crescita degli 8o euro di +0,2% di Pil, per una spesa di 9,6 miliardi pari allo 0,8%. Questi sono i numeri, gli effetti li vedremo nel medio termine: almeno però Pitagora cerchiamo di non rottamarlo.