RASSEGNA STAMPA

Ok Sabatini, serve coraggio su investimenti. Bene aperture Isee, su economia digitale scelte da '900

23.11.2014

da Il Sole 24 Ore

Rottamata la spending review, siamo ancora ai tagli lineari

La decontribuzione per i neoassunti e il rifinaziamento della Sabatini sono “le note più positive” della legge di stabilità “snella” che è “all`ultimo miglio” del suo percorso alla Camera. Ma sono anche due tessere che avrebbero bisogno di essere collocate in un mosaico in cui fossero ben visibili i tratti di “una vera rottamazione della spesa”, di una “nuova intelaiatura fiscale dell`economia digitale”, di «una dote aggiuntiva di almeno 1,5 miliardi per gli ammortizzatori sociali”, di “una riduzione delle aliquote fiscali” e, soprattutto, di un ok dell`Europa ad avviare “un`operazione simile a quella già adottata sui debiti Pa”, per recuperare liquidità “e dare una spinta decisiva agli investimenti”. Francesco Boccia (Pd) è soddisfatto di come si sono sviluppati i lavori della ex Finanziaria nella commissione Bilancio che presiede.

Del resto, almeno negli ultimi anni è la prima volta che il testo ha viaggiato senza estenuanti maratone in notturna. Il grosso è fatto: al più tardi mercoledì arriverà l`ok della Commissione al provvedimento, che giovedì 27 novembre sarà in Aula. 

Per Boccia la Camera sta per approvare una "stabilità" “perfetta per un paese del `900”. “Il dato oggettivo è che l`anno prossimo noi cresceremo zero, lo sa anche Draghi che, non a caso, ogni settimana annuncia che acquisterà titoli di Stato”, dice Boccia. Che aggiunge: “Si continua a parlare di local tax, di regolamenti tributari sui comuni cambiati 7-8 volte negli ultimi io anni, ma il problema vero è la mancanza di liquidità e la necessità di dare una spinta decisiva agli investimenti”. Per questo “occorre ottenere dall`Europa l`autorizzazione” a far scattare un`operazione, sulla falsariga si quella per i debiti Pa, per alimentare gli investimenti di “60 miliardi in due anni”. Il tutto con un occhio “ai piccoli” e non solo alla grande impresa sulla quale la "stabilità" concentra interventi “condivisibili” anche se attingendo a risorse per il Sud.

La filosofia “del meno spesa per meno tasse” è quella corretta. Ma “occorre veramente rottamare la spesa e non tanto il commissario straordinario alla spending”. Secondo Boccia sono ancora troppi i tagli lineari: “Dico al mio caro leader che bisogna indicare con chiarezza nomi e cognomi selle spese che stai rottamando”.

E anche sulle deleghe Poletti occorre uno sforzo vero. “I 200 milioni aggiuntivi per il 2015 approvati in Commissione andrebbero bene con una disoccupazione al 9%” e non vicina al 13%. Non poi più essere trascurato il nodo economia digitale.

“Dalla musica al cinema passando per quelle piattaforme che sfuggono ormai attraverso  piattaforme illegali e un dilagare di elusione ed evasione fiscale”. Il ricorso alla web fax è un passaggio obbligato. Per questo Boccia è deluso per il no della maggioranza del Pd all`emendamento di Sel che riprendeva la sua proposta.

Non manca una altro messaggio al premier sul bonus degli 8o euro: “Per me la strada maestra per ridurre le imposte è quella di abbassare le aliquote. Ad oggi dobbiamo accontentarci di una fotografia Istat di breve termine che stima un impulso alla crescita degli 8o euro di +0,2% di Pil, per una spesa di 9,6 miliardi pari allo 0,8%. Questi sono i numeri, gli effetti li vedremo nel medio termine: almeno  però Pitagora cerchiamo di non rottamarlo.

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