Penso che grazie alla straordinaria comunità politica del Pd, Matteo Renzi sia tutt'ora la persona giusta in un momento così complesso, per rilanciare l'Italia e credo che abbia anche i titoli per passare dallo status di leader a quello di statista.
Tuttavia penso anche che debba autorottamare quel modo di fare che lo spinge sempre a separare i buoni dai cattivi, i vecchi dai moderni, gli ottimisti dai gufi, i cosiddetti fedeli dagli infedeli. Uno statista crea sintesi, consenso e rispetto nei confronti di chi non la pensa come lui e soprattutto cerca proprio tra coloro che non sfilano in processione dietro la sua stanza elementi che possano aiutarlo a valutare bene la situazione e le soluzioni.
Sono ancora fiducioso che egli possa stabilire un clima diverso all'interno del suo stesso partito e nell'intero paese dopo aver avuto il merito di aprire una nuova stagione. Anche se per ora basata sulla denigrazione del passato più che sulle prospettive future.
Ma adesso non è il tempo della resa dei conti e pur comprendendo il suo disappunto, avendo egli, come ognuno di noi, grande rispetto per il proprio ego, lo invito a incubare e rispettare il dissenso più che annientarlo. Il passo per diventare statisti non è breve, ma metro dopo metro si arriva. Ho ancora fiducia in lui, spero che ce l'abbia anche l'Italia.