da "La sottile linea rossa", il mio blog su l'Unità
Gulliver e i Lillipuziani. Concordo e sottoscrivo le parole utilizzate dal ministro dell’economia francese, Arnaud Montebourg, nel descrivere la situazione del mercato digitale, dominato dalle figure di tre, quattro, cinque, grandi colossi mondiali che rispondono al nome di Google, Amazon, Facebook, con cui devono fare i conti le migliaia di piccole imprese che vorrebbero crearsi un proprio spazio nel mercato online e, il più delle volte, si ritrovano a dover sopravvivere in un sistema di concorrenza sleale, soprattutto a livello fiscale.
È inutile negarlo, l’economia digitale ha stravolto completamente la catena del valore e ciò incide sulla vita dei consumatori, sullo sviluppo economico, sulla vita delle nuove imprese e sulle politiche fiscali. Sembra che solo le OTT (Over the top) non se ne accorgano e con loro la classe politica che colpevolmente le spalleggia. E se è comprensibile l’atteggiamento della classe politica americana che prova a difendere interessi nazionali, non è giustificabile quella europea e italiana che avalla questa vera e propria evasione fiscale globale.
A Parigi, in occasione della conferenza dell’Open Internet Project dove alcuni grandi nomi che operano nel digitale, tra cui Lagardère, CCM Benchmark e Axel Springer, hanno presentato la loro denuncia contro Google alla Commissione Ue per sospetto abuso di posizione dominante, il ministro dell’economia francese, Arnaud Montebourg non ha usato mezzi termini: “les opérateurs sont devenus des liliputiens. Des liliputiens contre des Gullivers”. E ancora: “Il est devenu urgent d’éditer un cadre réglementaire sur les sociétés de ce type qui ont une activité sur notre territoire. Etablir un cadre pour la concurrence équitable est nécessaire”.
Una posizione condivisibile che ho rimarcato anche nel mio contributo, ponendo alcuni interrogativi su mercato digitale, OTT ed equità fiscale.
Tutto il mondo che gira intorno all’economia digitale è, oggi, ad uno snodo cruciale. E il terreno di scontro tra Google, gran parte delle OTT e Unione Europea si sta facendo sempre più forte, basta soffermarsi su alcuni dei temi più spinosi: antitrust, privacy, editoria e fisco. È di oggi, poi, la notizia che l’Antitrust ha avviato un’istruttoria per pratica commerciale scorretta nei confronti di Google, Itunes, Gameloft e Amazon. Va da sé che siamo a rischio corto circuito.
Il dibattito sul tema è aperto e il prossimo 5 giugno ci confronteremo, in un convegno alla Camera, promosso dalla commissione Bilancio, moderato da Giovanni Minoli, con gran parte degli operatori del mondo digitale. Le OTT sono una grande risorsa per l’economia mondiale ma, come tali, è giusto che versino, anche loro, al fisco quanto dovuto per i profitti che ottengono nei vari Paesi in cui operano.