RASSEGNA STAMPA

«Sbagliato tornare a quelli lineari»

06.04.2014

Intervista rilasciata a Davide Colombo pubblicata su Il Sole 24 Ore

La componente di tagli lineari che si prefigura tra le coperture del decreto Irpef potrebbero avere un pesante effetto deflattivo. Per evitarlo serve una manovra «di chiara portata redistributiva, altrimenti noi qui ammazziamo il cavallo, atterriamo la già fragile ripresa in corso».

Parla Francesco Boccia, 46 anni, presidente della Commissione Bilancio della Camera,l`organismo parlamentare che per primo dovrà esaminare sia il Def sia il decreto in preparazione.

Presidente, lei conferma la portata degli interventi in preparazione? Si parla di tagli fino a 5 miliardi sulla spesa corrente per la parte restante dell`anno. Il rischio di innescare una spirale deflattiva è altissimo. Per questo dico che dobbiamo evitare tagli fatti come nel recentissimo passato. Siamo a un passo dalla deflazione, lo è l`euro- zona. Ma il nostro Paese sconta una vulnerabilità maggiore. L`intervento, annunciato da Mario Draghi, di allargamento della base monetaria con misure non convenzionali per mille miliardi lo conferma. Bisogna agire con il 
massimo di selettività e, ripeto, con l`obiettivo di ottenere effetti chiaramente redistributivi.

Una manovra redistributiva. Ma come? Faccio qualche esempio: sugli stipendi del pubblico impiego serve un patto politico. I tagli progressivi per tre anni devono interessare solo il 15% che si trova sopra i 70-75mila euro lordi. Metà dei risparmi, 1-1,2 miliardi, per le coperture Irpef e il resto per finanziare l`operazione della staffetta generazionale, come l`ha chiamata il ministro Madia, con un ricambio di personale vero. Nel patto bisogna prevedere un posticipo di 4-5 anni per il pagamento del trattamento di fine rapporto, quando gli interessati maturano i requisiti pensionistici pieni. E aggiungo: il prelievo triennale progressivo deve valere per tutte le società controllate e tutte le authority, Bankitalia compresa, altrimenti non ci siamo con i numeri .

Sulla sanità si può arrivare a 2 miliardi? Si deve garantire una riqualificazione della spesa che, come dimostrano insultati della nostra indagine conoscitiva, è costantemente danneggiata dai tagli lineari. Se arrivano 80 euro in busta paga e nuovi ticket indiscriminati non va bene.

Si annunciano minori trasferimenti anche agli organi costituzionali. Bene. Ma fuori dalla demagogia. Io riproporrò il passaggio dei trattamenti pensionistici pagati da 
questi organi a un fondo di gestione Inps. Così scopriremo che il costo di funzionamento della Camera scende immediatamente di oltre un terzo.

Dopo l`Irpef arriverà il taglio del 10% dell`Irap. Esatto. E in quel caso bisogna coprirlo con la totale cancellazione degli incentivi alle imprese come li abbiamo visti funzionare fino a oggi: vanno aboliti tutti i bandi ministeriali e regionali. Anche qui serve una logica redistributiva: non dare qualcosa a chiunque e in tanti i settori, che poi significa premiare solo certe grandi industrie, ma solo crediti d`imposta automatici a chi investe in ricerca e sviluppo o a chi fa nuove assunzioni. Si deve avere il coraggio di realizzare un`operazione di grande rottura.

 

E il prelievo sulle rendite? Sarebbe più corretto usarlo per coprire l`Irpef, non l`Irap: quella è giusta redistribuzione.  L`intervento va accompagnato dall`abolizione dell`imposta di bollo sui conti titoli dello 0,2% che pagano soprattutto i piccoli risparmiatori, i nettisti. In quel caso l`aumento di aliquota dovrebbe fermarsi al 23%, non al 26%. Comunque il gettito di 2,6 miliardi è sovrastimato.

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