Intervista a Michele Cozzi pubblicata su La Gazzetta del Mezzogiorno
Francesco Boccia, deputato pugliese del Pd, lettiano. Lei non ha condiviso la legge elettorale quali sono i punti che non ti convincono?
«Il Pd e il centrosinistra si sono battuti duramente in questi anni contro il Porcellum voluto, votato e difeso da Forza Italia e Lega. Abbiamo messo la nostra faccia nell`ultimo congresso con Renzi davanti a principi non negoziabili per la sinistra come: la cancellazione delle liste bloccate, la parità di genere, il conflitto d`interesse e le primarie per legge»
Al Senato prevede battaglia oppure il patto fatto tra Renzi e Berlusconi terrà?
«Mi auguro che al Senato il buon senso e i valori fondanti del Pd prevalgano. Ho grande fiducia nel ruolo che potrà esercitare Anna Finocchiaro, presidente della Commissione Affari Costituzionali».
Il programma del governo, luci e ombre?
«Bene la riduzione dell`Irpef programmata con le risorse lasciate dal governo Letta e in generale la riforma prospettata del mercato del lavoro che condivido e sulla quale dovremo confrontarci approfonditamente con i sindacati. Spero che con le risorse che dovrà trovare il governo Renzi si possa anche ipotizzare una parallela riduzione dell`Irap entro maggio. In quel caso lo shock sarebbe forte e vero. Ombre? Siamo nella condizione di non poter e voler fare debiti, quindi o si taglia o non si va da nessuna parte. E quando si taglia le reazioni sono assicurate. Al momento non si capisce ancora a chi si taglierà. Vedremo, ma lo sosterremo».
La questione dei fondi: ci sono oppure si spera sul calo dello spread e sulla tassazione delle rendite finanziarie?
«Le risorse lasciate dal governo Letta sono sotto gli occhi di tutti. Tre miliardi sul cuneo per il 2014 ai quali Renzi aggiunge una parte legata al salvadanaio del rapporto deficit/pil che dal 2,6 vorrebbe portare al 2,8 o al 2,9 ai quali sommare i tagli di Cottarelli per altri 3 miliardi. Insomma questi 10 raschiando il barile possono essere tirati fuori. Poi spero si possa fare una forte operazione redistributiva, tagliando ancora spesa pubblica, aumentando le rendite finanziarie, abolendo la patrimonialina sul risparmio e cancellando inutili incentivi a pioggia. Ci vuole coraggio, ma si possono trovare altri 10 miliardi per ridurre l`irap dando una spinta anche alle imprese».
Il partito ora sembra acefalo senza una guida. Chiedete un nuovo segretario?
«Il segretario è Renzi. Ma il partito se non ha il suo segretario, dovrà essere gestito collegialmente. Nessuno ha la legittimazione per fare il segretario senza primarie. Se qualcuno si illude di gestire il partito per nomina, non ha capito cos`è il Pd. Senza gestione collegiale e senza Renzi, meglio ipotizzare un confronto presto in assemblea. In ogni caso le nostre regole sono chiare: segretario e candidato premier si votano con le primarie. Si tratta sempre di capire quando e perché».
E per le europee?
«Saranno elezioni fondamentali per il futuro dell`Europa. Ci si dividerà purtroppo inevitabilmente tra populisiti contrari al disegno europeo e chi crede nel sogno degli Stati Uniti d`Europa. E il Pse dovrà vincere questa sfida storica. Per il Pd sarà un test fondamentale».
Lei si candiderebbe e in tal caso sarebbe un bel duello con Emiliano. Preoccupato?
«Certo, mi candiderei volentieri semplicemente per dare un contributo al mio partito. Mi auguro si candidi Renzi e l`intero gruppo dirigente nazionale. Tutti, nessuno escluso, il Pd ha bisogno di tutti. Questa non è una fase normale, ma straordinaria della vita delle Istituzioni italiane ed europee. E in fasi come queste tutti devono mettersi in gioco e dare quello che possono al partito, senza calcoli personali. È tempo di generosità, i nostri elettori apprezzano solo gesti chiari. Poi certo abbiamo personalità straordinarie come Pittella e Emiliano che guideranno brillantemente la delegazione del Pd e del Pse in Europa».