EVITIAMO STERILI DISCUSSIONI SU ACCANIMENTO TERAPEUTICO (ANSA) - ROMA, 31 AGO - Oggi scompare un gigante del pensiero cattolico, una delle figure più importanti dell'ultimo secolo. Di fronte alla sua morte si può solo pregare o, per chi non ha la fede, riflettere profondamente sulla sua grande lezione 'qualcosa in cui credere'. E' il ricordo del deputato Pd Francesco Boccia. Sarebbe particolarmente opportuno - sostiene Boccia - proprio per rispetto alla sua esistenza e ai suoi insegnamenti, evitare sterili discussioni sull'accanimento terapeutico. La chiesa cattolica prevede nel catechismo ufficiale la rinuncia all'accanimento terapeutico al Quinto comandamento, articolo 2278: l'interruzione delle cure mediche quando la malattia é di fatto finita e non può impedire la morte. E mai come in questo momento sarebbe fuori luogo e triste far ripartire un inutile dibattito tra professionisti politici del pensiero cattolico o anticattolico.(ANSA).