RASSEGNA STAMPA

04.04.12 - Crisi/Di Pietro accusa Monti: Mente e ha i suicidi su coscienza

04.04.2012
Maggioranza insorge: inaccettabile.Camera dà ok a Semplificazioni Roma, 4 apr. (TMNews) - "Il 'vecchio' Di Pietro avrebbe detto 'caro presidente del Consiglio che non c'è'...". Ma il nuovo Di Pietro non è da meno: oltre a chiamare Mario Monti con l'appellativo una volta riservato riservato a Silvio berlusconi, perchè "anche lui non viene in Parlamento, ma va soltanto a raccontare le sue bugie sui giornali", il leader dell'Idv, stamattina alla Camera, ha attaccato duramente il premier attibuendogli la responsabilità dell'escalation di suicidi di persone vittime della crisi e creando un clima infuiocatom nel quale Montecitorio ha convertito finalmente in legge il dl semplificazioni, per la prima volta senza ricorrere alla fiducia. "Mentre il presidente Monti dice bugie su di una crisi che sarebbe finita - ha tuonato Di Pietro durante le dichiarazioni di voto - ci sono persone che si suicidano, persone che il presidente Monti ha sulla coscienza". Silenzio e incredulità fra i banchi della Camera. "Che c'azzecca la crisi con l'articolo 18? Niente, perchè - ha insistito Di Pietro - i problemi dell'Italia non si risolvono con l'articolo 18 ma con una nuova legge elettorale che cambi questa platea che indegnamente compone il nostro Parlamento". Bomba nell'emiciclo, che inutilmente esponenti di Pd, Pdl e Udc hanno tentato di disinnescare. "Le parole di Di Pietro sono inaccettabili e da condannare con totale fermezza", ha commentato a caldo Francesco Boccia del Pd. Per il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi (Pdl) "le parole irresponsabili pronunciate da Antonio di Pietro offendono la memoria di tutti coloro che la crisi ha spinto verso il gesto disperato del suicidio". Secondo Gianluca Galletti (Udc) "Un conto è criticare i provvedimenti del presidente Monti e del governo per il contrasto alla crisi, un'altra è attribuirgli direttamente una qualche responsabilità" sui recenti suicidi. Difesa d'ufficio dell'Idv al proprio leader, affidata a una nota del capogruppo al Senato, Felice Belisario. "Dai soloni di questa strana maggioranza, che sta sobriamente contribuendo a fare macelleria sociale insieme al Governo delle ipocrisie, arrivano polemiche del tutto immotivate sulla denuncia politica del Presidente Di Pietro: bando alla demagogia, è innegabile che le istituzioni sono responsabili delle conseguenze tragiche della crisi e che il Presidente del Consiglio ha più responsabilità di tutti". In questo clima, dunque, il governo è riuscito per la prima volta a convertire in legge un proprio decreto senza il ricorso alla fiducia: la Camera ha detto sì al testo 'Semplificazioni e misure urgenti per lo sviluppo', con 394 sì, 49 no e 21 astenuti. E' il terzo voto del Parlamento sul provvedimento del governo, primo senza ricorso alla fiducia. Dopo che la scorsa settimana le opposizioni avevano protestato al Colle con successivo impegno di Napolitano con Idv e Lega a indurre i tecnici a maggiore prudenza e cautela nel forzare la mano rispetto alle prerogative del Parlamento.

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