23.03.12 LAVORO : BOCCIA ( PD ) , SI PASSA DA ANNI '70 AL 2012
23.03.2012
(ANSA) - ROMA, 23 MAR - 'Quella sul mercato del lavoro e'una riforma strutturale che regola il funzionamento della stessasocieta' italiana perche' definisce i rapporti tra lavoro eimprese ed entra nelle case di tutti. Finalmente si potra'discutere del rapporto tra lavoratori e imprese nel 2012 e nonnegli anni 70'. Lo dice a Radio Radicale il responsabile dellecommissioni economiche del Pd Francesco Boccia. 'Qui stiamoparlando finalmente della definizione di modello di welfare inlinea con gli altri paesi europei - ha detto Boccia - Lo statoriconoscera' e superera' una serie di storture che il sistemaogni giorno purtroppo autorizza. Penso ai tanti giovani precari,alle tante partite Iva che in realta' sono lavoratoridipendenti, come i soci delle coop che invece passano spesso perimprenditori. Tutti questi avranno finalmente diritto al redditodi disoccupazione in caso di difficolta' economiche, c'e' unintervento sul lavoro e non sull'impresa, si consente a tutticoloro che sono in difficolta' di essere ricollocati. Tuttoquesto e' accompagnato da vincoli molto piu' stringenti rispettoal passato, penso ai controlli sul lavoro interinale o al costoche aumenta per il lavoro a tempo determinato e piu' in generaleper quello precario, rispetto a quello a tempo indeterminato chesara' piu' basso e i costi saranno a carico delle imprese edello stato. La politica deve discutere di come cambiera' ilrapporto tra imprese e lavoratori, e invece stiamo a discuteresulla reintegra. Sull'articolo 18 la soluzione migliore e' ilmodello tedesco, che il Pd propone da tempo, ma non e' certol'articolo 18 il fulcro di questa riforma. Mi auguro che siriesca finalmente a capire che stiamo parlando della riscritturadelle regole di funzionamento nei rapporti tra imprese elavoratori. Oggi il consiglio dei ministri non vara ne' un ddl,ne' un dl, ne' una delega, ma un documento di indirizzorisultato del lavoro fatto in questi tre mesi con leorganizzazioni sindacali: sono convinto che alla fine ilParlamento migliorera' questa riforma, penso per esempioall'ampliamento della platea di chi ha diritto all'Aspi aigiovani disoccupati, per fare una grande operazioneredistributiva tra generazioni e componenti sociali'. (ANSA).