15.12.11 - MANOVRA : BERSANI BLINDA VOTO PD E AVVERTE GOVERNO SU ART. 18-2
16.12.2011
Roma, 15 dic. (TMNews) - Le frustate arrivate da Susanna Camusso qualche giorno fa non hanno fatto certo piacere al segretario Pd e se si aprisse il dossier articolo 18 le cose potrebbero anche peggiorare. Per questo Bersani ha voluto avvertire il Governo che ora è il momento di far pendere la bilancia dalla parte del lavoro. Basti pensare che anche oggi, durante l'assemblea di gruppo, Cesare Damiano si è lamentato di chi "al Senato non rispetta i deliberati del partito", ovvero Pietro Ichino, lasciando intendere che la disciplina deve valere per tutti. E Stefano Fassina, interpellato sull'articolo 18, ha ripetuto la posizione nota: "Bersani ha detto che l'articolo 18 non è il tema, per combattere la precarietà si deve intervenire sui costi del lavoro non su un'ulteriore facilitazione dei licenziamenti". In realtà, però, Bersani non ha detto no in assoluto, ma soprattutto illustrato un percorso: prima gli ammortizzatori, poi il tavolo con le parti sociali, "dopodiché, in un quadro di riforme che parta da questo, si può discutere...". E anche Francesco Boccia, deputato Pd vicinissimo a Enrico Letta, ha, di fatto, detto che l'articolo 18 arriverà in agenda: prima, ha spiegato, bisogna fare "liberalizzazioni" e "ridisegno della politica industriale. Un minuto dopo questi due impegni che il Parlamento può licenziare entro il primo trimestre del 2012, ha senso parlare di mercato del lavoro. Presentarsi prima alle Camera con un provvedimento sul mercato del lavoro significherebbe chiedere ai lavoratori di fare sacrifici non avendoli chiesti agli oligopolisti e ai monopolisti". Al contrario, Fassina non fa distinguo di tempi, né di percorso, l'articolo 18 "non è il tema", punto e basta. Considerando che Walter Veltroni ha definito le proposte di Ichino "sono quanto più di sinistra si possa immaginare", si capisce bene perché Bersani sia preoccupato di gestire questo capitolo prima che apra una spaccatura nel partito.