'Il Paese ha problemi molto seri. Non avevo capito che dovevamo occuparci di giustizia sportiva'
Roma, 8 mar. (AdnKronos) - "Il tema è uno solo: la Juve è una società quotata, il simbolo con Milan, Inter, Roma, Napoli, senza nulla togliere a tutte le altre, del calcio italiano in giro per il mondo. Se il Parlamento, facendo attività di questo tipo, indirettamente diventa il luogo attraverso cui rimbalzano, non notizie ma insinuazioni, penso che rischia di fare dei danni incalcolabili ad una società quotata, all'immagine del nostro paese in giro per il mondo, su un tema per cui la Procura di Torno che è la Procura che è intervenuta, ha chiarito, in maniera inequivocabili che non ci sono rapporti e relazioni con la società". Sono le parole di Francesco Boccia, presidente dello Juventus Club Montecitorio e della commissione Bilancio della Camera, all'Adnkronos, in merito presunti contatti tra la società bianconera e il presidente Andrea Agnelli con degli appartenenti a delle cosche e dopo l'audizione di ieri, dinanzi alla Commissione Antimafia, del Procuratore Figc, Giuseppe Pecoraro.
"L'idea che mi sono fatto, con il massimo rispetto per i colleghi dell'Antimafia, è che il Paese abbia problemi molto seri, soprattutto nel sostegno alla magistratura negli interventi che dobbiamo fare con le organizzazioni criminali e mafiose e avevo capito che il Parlamento doveva dedicare il 110% delle proprie energie a questi temi. Non avevo capito che dovevamo occuparci anche di giustizia sportiva, che mi pareva fosse sganciata dalle liturgie parlamentari, e di relazioni connesse al funzionamento e alle frequentazioni di alcune Curve in alcuni stadi", ha aggiunto Boccia.
"Sarebbe interessante capire cosa succede nelle curve di tanti altri stadi. Ci sta anche che in un gruppo di ultras ci sia gente che problemi con la giustizia. Cosa deve fare una società? Farsi dare la fedina penale degli ultras? Pensiamo davvero che ci siano solo galantuomini in curva e se c'è un camorrista in curva che facciamo chiediamo al presidente se è entrato allo stadio grazie a loro amici e mettiamo sotto accusa tutti i presidenti delle società di calcio?", si chiede il presidente dello Juventus Club Montecitorio.
"Sono senza parole perché do all'immagine del calcio italiano in giro per il mondo, all'Italia e alla Juve che lo rappresenta, un valore inestimabile, e secondo me, con comportamenti che possono diventare superficiali rischiamo di ingigantire le cose. La giustizia sportiva avevo capito che funzionava in maniera autonoma in altri palazzi, la Commissione antimafia fa un lavoro egregio su temi connessi alle organizzazioni mafiose e a quello che lo Stato deve fare per appoggiare le forze dell'ordine. Evitiamo quindi di fare danni incalcolabili".
"Ho fiducia nella presidente Bindi, però invito tutti i componenti della Commissione Antimafia a fare una seria valutazione dell'impatto che ogni parola che noi diciamo qui, in questo luogo sacro della Repubblica, ha sul mondo esterno, e quando il mondo esterno tocca corde sociali, così rilevanti, così come tocca il calcio, bisogna sapere che se si esprime un giudizio avventato si fanno danni incalcolabili, dei quali ognuno deve assumersi le responsabilità", sottolinea ancora Boccia.
"Non è che se si fanno danni non ci sono conseguenze e lo dico da presidente della commissione bilancio, non è che poi 'paga pantalone'. Io ho fiducia nel rigore della presidente Bindi e mi auguro che tutti i miei colleghi e mi auguro che ognuno si sforzi di dare il giusto valore alla parole che esprime e comunque trovo tutto questo allucinante". Poi la chiusura sul presidente della Juventus, Andrea Agnelli. "Ha detto che non ha mai incontrato mafiosi? E' così, sono totalmente convinto che sia così. Chiunque conosce Andrea Agnelli sa che stiamo parlando di una persona di specchiata onorabilità e con una visione del funzionamento del calcio moderna, globale e internazionale. Penso che ognuno debba fare attenzione alle cose che dice e che fa".