L’amarcord tra le vecchie glorie e i parlamentari finisce 4-2.
BARI. In campo, nell’ora che ha preceduto il fischio d’inizio, si respirava un'atmosfera speciale. C’erano tanti vecchi amici del calcio barese, personaggi che, ogniuno a loro modo, hanno contribuito a fare la storia del club. Sperando che nessuno ce ne voglia se, per una volta, cominciamo da quelli che hanno lavorato duro, quasi sempre nell’ombra. Seduto in panchina, con lo sguardo più dolce del solito, c’era Lorenzo Ferrara, lo storico massaggiatore del Bari. Uno come lui, in una giornata così, non poteva certo mancare. Esattamente come è stato bellissimo rivedere il sorriso e l’energia di Sabino Lerario, anche lui un pezzo di storia dopo essere stato per più di venti anni il medico sociale, uno che ha “servito” il Bari praticamente a tempo pieno. Giuliano Gresi, poi: un fisioterapista che ha lasciato il segno, amico di tantissimi calciatori passati da queste parti a cui poi si è aggiunto il figlio Gianluca, che ha lavorato al fianco di Fabrizio Miccoli e che oggi vive a Palermo. E che dire di Dino Pontrelli? Per tutti lui era “piripicchio”. Magazziniere che ha accompagnato tante generazioni. Legatissimo ai Loseto e a Maiellaro, per tanti un riferimento imprescindibile lì nel cuore dello spogliatoio del “San Nicola”. Tante, tantissime maglie rosse. Qualche capello bianco, alcuni con la pancetta. Ma sorrisi a gogò. Anche un pizzico di orgoglio per essere qui, in una città capace di dare tanto anche a distanza di anni. Quasi involontariamente va in scena una sorta di gioco delle…coppie. Totò Lopez parlotta in mezzo al campo con Lele Messina. Il loro Bari ha scritto la storia, dalla C alla serie A con quella splendida cavalcata fino alla semifinale di Coppa Italia dopo aver eliminato nientemeno che la Juve di Platinì e la Fiorentina. Parlottano anche Maiellaro e Terracenere: uno inventava calcio, l’altro gli copriva le spalle. Facce pulite di un calcio che non tornerà più. Sgambettano addirittura tre Loseto: il capitano per antonomasia, Giovanni, e poi il mitico Pasquale e Onofrio. Gigi Garzya è cambiato pochissimo: sulle spalle il vecchio numero 2, in tribuna il fratello Luca a caccia di foto per “colorare” il gruppo Facebook dedicato al grande capitano e la compagna Graziana. Ci sono Carletto Perrone, Pino Giusto, Lello Sciannimanico, Jimmy Fontana, Salvatore Guastella, Antonio Di Gennaro, Giorgio De Trizio, Michele Armenise, Angelo Frappampina, Alberto Bergossio, Vincenzino Tavarilli, Angelo Carbone, Gigi Imparato, Danilo Ronzani. C’è il mitico “cobra” Tovalieri, amatissimo dai baresi. Francesco Boccia è il capitano della nazionale dei parlamentari nella quale giocano anche il sindaco Antonio Decaro, Francesco Paolo Sisto e Massimo Cassano. Inevitabile la domanda sull’interesse russo per il Bari: “posso dire che ci sono dei contatti seri e non da oggi – spiega il parlamentare pugliese, legatissimo a Paparesta – e aggiungo che per via di “San Nicola” sarebbe un connubio perfetto. Non sarebbe giusto, però, aggiungere altro. Sono un uomo concreto e le parole vanno usate con la massima prudenza. La partita, infine. È finita 4-2 per gli ex Bari: a segno Giusto, Maiellaro e doppietta di Joao Paulo, uno dei più acclamati. A completare i gol di Massimo Cassano e del “rinforzo” Sansonetti.