RASSEGNA STAMPA

Autonomia, un commissario per fare presto e bene

30.11.2019

Intervista rilasciata a Claudio Marincola, pubblicata sul Quotidiano del Sud

Il via libera dei governatori alla Legge quadro avvia una fase nuova nel processo di definizione delle autonomie regionali. Stabilite o quasi le regole, delimitato il perimetro, la palla passa ora al governo e dunque ai partiti. Spingeranno o tireranno il freno per far saltare tutto l’impianto come è già successo altre volte?  Il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia, esponente Dem, è colui che ha (ri)tessuto una tela già strappata in diversi punti. Il giorno dopo “l’impresa” è soddisfatto ma anche preoccupato. Soddisfatto, perché mettere d’accordo su qualcosa - qualsiasi cosa – i presidenti delle regioni italiane ha sempre richiesto uno sforzo ciclopico. Preoccupato perché ora arriva il bello, la parte più difficile. 

E ora, ministro?

"Ora arriva il tempo del Parlamento: ho messo le carte sul tavolo e al tempo stesso ho detto che avremmo corretto giorno per giorno le bozze della proposta.  Ricordo che quando ho iniziato questo lavoro c’erano governatori del Sud che non si volevano neanche sedere al nostro tavolo. È stato fatto un lavoro faticoso. Ma appena siamo entrati nel merito è scomparsa la propaganda. Il mio compito era costruire la cornice in cui si innestano le intese, la Legge quadro cha attua l’articolo 116 comma 3. A partire da una condivisione: il 116 si porta dietro anche l’attuazione del 119, ovvero la perequazione e così anche il 117 e il 118, ovvero i principi di sussidiarietà e di adeguatezza, il trasferimento di competenza e responsabilità a comuni e città metropolitane e, soprattutto, le modalità di intervento". 

Che partita si giocherà in Parlamento?

"Ho detto che avrei completato questo lavoro e lo avrei portato in Consiglio dei ministri. Ho il dovere di fare l’informativa. Se non è cambiata la procedura sarà il Cdm a trasmetterlo al Parlamento. Avevo scritto nella nota di aggiornamento al Def che avrei presentato un collegato alla Legge di bilancio. Spero che chi “parla”in queste ore almeno lo abbiamo letto. Io comunque sono pronto e ora l’accordo c’è".

C’è qualche deputato grillino che non ha apprezzato il suo lavoro, forse.

"Mi sono arrivati apprezzamenti e condivisioni pressocché totali. Ciò non toglie che qualche Pierino, e in Parlamento ce ne sono sempre…ma mi fermo, non voglio polemizzare".

Peccato

"Non è il momento. Dico solo che fare una critica preventiva a qualcosa che non si conosce mi sembra sbagliato. Anche perché, Fico, Di Maio, Fraccaro: tutti hanno buttato acqua sul fuoco. A nessuno sfugge che portare le regioni unite a questo tavolo sia un valore. E lo si fa solo se si ha un’idea unitaria del Paese". 

Lei, ministro, diceva che i governatori del Sud all’inizio non si volevano sedere al tavolo. Forse perché l’autonomia, intesa in uncertomodo, avrebbe voluto dire accentuare le disuguaglianze.

"Ma le disuguaglianze tra aree interne e montuose e le altre zone del Paese non le crea certo l’autonomia. Arroccarsi su certe posizioni avrebbe voluto dire difendere l’indifendibile. Dopodiché una cosa era un modello senza Lep altra cosa è una Legge quadro che non ha un colore politico ma ha il colore della Costituzione".

Quando arriverà in Parlamento l’intesa sarà blindata, come chiedono i governatori del Veneto e della Lombardia o emendabile?

"Chi firma l’intesa sulla base di un negoziato fatto con un certo impegno, poi va in Parlamento per difenderla. Ed è quello che io farò. Mi pare chiaro che se il Parlamento la modifica cambia tutto. I partiti devono assumersi le loro responsabilità".

E se le regioni non accettano le modifiche?

"La definizione dei Lep entro 12 mesi è uno dei successi che lei rivendica. Le ricordo che se ne parla da 18 anni e anche nelle “sciagurate” pre-intese tra i governatori del Veneto, l’ex ministro agli Affari regionali Bressa e l’allora presidente del Consiglio Gentiloni se ne parlava. Fu un grave errore quello di Gentiloni e di Bressa?"

Che cosa le fa pensare che ora i Lep si faranno?

Lo penso, perché in 18 anni non si è mai messo un gruppo di persone a fare questo lavoro dalla mattina alla sera. Ora bisognerà mobilitare le strutture già esistenti, come la Sose. I tecnici del ministero saranno rafforzati da una struttura e un commissario avrà poteri di intervento su altri ministeri e sulle amministrazioni territoriali

Chi sarà il Commissario?

Un alto dirigente della Ragioneria generale dello Stato. Non sarà un esterno non verrà da Marte, insomma, ma qualcuno già esperto

Il Sud è già rimasto scottato. L’incubo è che si torni alla spesa storica, la madre di tutti gli scippi. Non sarebbe più sensato ripartire dalla spesa media degli ultimi 10/30 anni?

Questo rischio non c’è. Approvata la Legge quadro avremo regole che andranno rispettate, dai Lep alla perequazione. Le intese nel frattempo partiranno con tutte le materie “non Lep”, materie che molti sottovalutano e che invece presidenti come Emiliano, De Luca ma anche di altro colore politico come Marsilio e Toma, hanno colto come una opportunità. La devoluzione amministrativa sarà la vera novità. Gli enti locali sanno bene cosa significhi aspettare una autorizzazione o un parere per la gestione dei servizi pubblici o per dei rifiuti per non parlare di camere di commercio agricoltura spesso i ministeri si si sostituiscono, fanno provvedimenti che triplicano i passaggi, Tutta questo rafforzerà le responsabilità delle Regioni

C’è chi pensa che questa accelerazione sull’autonomia, questo improvviso innamoramento del governo giallorosso, sia anche il risultato di una fretta elettorale. Non deludere gli elettori che a fine gennaio andranno a votare in Emilia-Romagna.

No assolutamente no. È il rispetto di un impegno che ho preso in Parlamento il giorno stesso in cui ho giurato e uno dei temi era l’autonomia, partendo dalle ragioni delle regioni. così come ho preso l’impegno a ridurre il contenzioso tra Regioni e Stato e lo stiamo facendo. Non si può trasformare la Consulta in un Tar. Serve un modello di Stato più snello e più forte che cambi i destini dei territori più svantaggiati. Che cosa hanno fatto di male i calabresi per vedere l’Alta velocita solo in Tv, nelle fiction?

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