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09.11.11 - OCCHIO AI TRANELLI, TEMPI CERTI SULLE DIMISSIONI " Gazzetta del mezzogiorno del 09.11.2011 "

09.11.2011
Francesco Boccia, economista e coordinatore delle commissioni economiche della Gruppo del PD alla Camera: le dimissioni del premier sono reali o solo annunciate? «Noi riteniamo che debbano essere definitive e che per rispetto degli italiani debbono essere messe nero su bianco. Ricordo a noi stessi che dal 10 al 30 novembre scadono 16 miliardi di titoli di Stato. Nessuno può pensare, men che mai Berlusconi, di giocare sulla pelle degli italiani perché ogni giorno che il governo resta in sella costa miliardi alle famiglie italiane». Quindi temete un dietrofront del premier? «Temiamo che ci sia sotto l?ennesimo tranello di Berlusconi. Lui ha l?unico obiettivo di giungere fino a fine anno e poi lanciarsi, ancora una volta, in una nuova e disperata campagna elettorale che punterebbe sull?ipotetica esistenza di tre poli». Tre poli separati per dividere centrosinistra e centro moderato? «Certo. Ma sbaglia i calcoli sui tempi perché la legge di stabilità pretendiamo che venga approvata in cinque giorni, così come facemmo ad agosto quando lo chiese Napolitano. Pretendiamo lealtà e non ipocrisia. Non ci faremo prendere in giro». Quindi, in questa decisione annunciata ci sarebbe anche il tentativo di prospettare nuovi equilibri politici? «Sbaglia il centro destra a pensare che noi andremo divisi perché faremo una grande alleanza con Udc e Terzo Polo nell?interesse del Paese». La Lega ha ventilato l?ipotesi Alfano, accolta freddamente dal Pdl. Cosa ne pensa? «Francamente, la questione non ci interessa. Ma non penso che Alfano o Maroni o Gianni Letta possano avere più voti di Berlusconi in Parlamento. Il problema non è Berlusconi. La questione è che è finita l?alleanza tra Pdl e Lega. Non hanno più i numeri, l?unica strada possibile è un governo di salvezza nazionale che deve innanzitutto cambiare il Porcellum, la legge elettorale. Il PD non vuole più votare con questa legge e mi auguro che Sel e Idv siano dello stesso parere». Ma il Pdl vorrebbe andare al voto a gennaio. Come ne pensate? «Vogliono votare a gennaio perché vogliono continuare a nominare i parlamentari e tenere il Paese ostaggio dei loro problemi. Noi vogliamo un governo che faccia pagare le tasse a chi può pagare, vogliamo il concordato fiscale con la Svizzera, la tracciabilità più bassa, la reintroduzione dell?Ici oltre i 350 euro, conservando quella a livello più basso, la nuova legge elettorale. Dopo la patrimoniale e facendo una grande redistribuzione dei redditi per creare lavoro ai giovani, allora si può andare al voto».

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