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Gli interventi nelle aree in ritardo di sviluppo toccano allo Stato

26.11.2019

(ANSA) - TORINO, 26 NOV - "Sono disposto a devolvere tutto ma devo essere certo che si intervenga per non lasciare indietro le aree a ritardo di sviluppo,sse questo intervento tocca allo Stato. Per questo ho detto 'facciamo sedere a un tavolo tutte le Regioni, quelle del Nord e quelle del Sud, e proviamo a costruire un modello condiviso". Cosi' il ministro per gli Affari regionali e l'autonomia Francesco Boccia, a un incontro dell'autonomia alla Fondazione Sandretto di Torino. "Se la politica asseconda solo certe pulsioni di pancia - ha detto Boccia - il rischio e' dietro l'angolo. Il percorso dell'autonomia va costruito dentro un perimetro in cui l'arbitro e' lo Stato: va stabilito che una quota delle risorse vada alle aree a ritardo di sviluppo. Perche' se non interviene lo Stato, e' naturale che le risorse vadano verso le aree piu' sviluppate".

"Non ho mai creduto nelle scorciatoie, ne' negli obiettivi legislativi portati a casa in una notte. Le norme che non vengono sviscerate in tutti i loro effetti ex ante non funzionano. Non si puo' lavorare sull'autonomia differenziata fuori dal perimetro della Costituzione. Arrivati al Governo - ha rimarcato Boccia - abbiamo trovato le proposte unilaterali di tre Regioni. Io ho capovolto l'impostazione, proponendo una legge quadro le cui linee di campo fossero gli articoli della Costituzione".

"Giovedi' ci sara' una seduta decisiva della Conferenza Stato-regioni. Se troveremo l'intesa, portero' la riforma in Parlamento e chiedero' la fiducia. Nell'autonomia - ha rimarcato - ci credo. Vorrei arrivare a un accordo win-win, dove il Sud deve agganciare il Nord, ma anche le aree del Nord a ritardo di sviluppo devono agganciare quelle piu' sviluppate"

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