RASSEGNA STAMPA

Ecco come sarà la app dem. E presto avremo un nostro social

27.07.2019

Intervista rilasciata a Tiziana Testa, pubblicata su Repubblica.it

Ha parlato di "partito in tasca" Nicola Zingaretti annunciando la app che sarà lanciata per avviare la costruzione del Pd digitale. "Sarà uno strumento in più di lotta politica", ha detto ieri durante la direzione. A occuparsi di questa app sarà il deputato Francesco Boccia, responsabile Economia e società digitale del Partito Democratico, già ideatore delle web tax.

"È solo una parte del mio incarico - premette - stiamo lavorando anche a una Consulta con l'obiettivo di proporre una serie di leggi quadro su tutti i temi che caratterizzano la società e l'economia digitale".

Partiamo dalla app su cui ha puntato anche il segretario. Come funzionerà?
"L'idea è di mettere in rete in modo permanente la comunità dei militanti e degli iscritti al Pd. Ci sarà una piattaforma cui tutti saremo collegati attraverso una app. Sarà una casa di vetro, open source, trasparente a differenza di Rousseau. Si potrà vedere da fuori tutto quello che accade. Sarà un luogo di consultazione, di partecipazione, utilissimo anche per i segretari di circolo. Si potranno porre domande ai dirigenti, segnalare problemi sul territorio, e soprattutto faremo consultazioni di continuo per consentire ai nostri simpatizzanti di esprimere un'opinione".


La classe politica, non solo in Italia, sembra schiacciata sulla dimensione dell'ultimo sondaggio. Con la consultazione permanente non si rischia di amplificare questa tendenza? 
"Schiacciarsi o meno sui sondaggi dipende dalla qualità dei dirigenti. Certo, se sei Trump o Salvini ascolti la pancia del Paese e ne amplifichi le pulsioni peggiori. Noi siamo convinti che questo possa essere uno strumento di conoscenza, può aiutarci a fare 'un tuffo nel Paese' come ci ha chiesto il segretario. La piattaforma può essere uno strumento straordinario di partecipazione democratica, di una moderna militanza. Rappresenterà una sorta di volantinaggio digitale. Senza sostituire l'incontro reale tra persone".

Militanti e iscritti avranno gli stessi "diritti" sulla app?
"Naturalmente no, solo gli iscritti potranno accedere a tutte le attività che il partito sta facendo".

Mi faccia un esempio concreto di un'attività riservata solo agli iscritti.
"Per esempio l'iscritto vota il segretario di circolo o la linea sull'urbanistica o sull'ambiente della città in cui vive. Il semplice simpatizzante non può decidere la linea politica. Ma anche i militanti potranno offrire il loro contributo. E comunque tutti i partecipanti potranno parlarsi. L'obiettivo è diventare noi stessi un grande social. E sarà possibile condividere gli interventi sui social tradizionali".

La partecipazione sarà premiata in qualche modo?
"Sì, ci sarà una sorta di competizione civica, la gamification. Più segnali, più cresce la tua credibilità nella comunità".

Non è che alla fine si vince il caffé con il leader, come nella macchina social di Salvini?
"Macché, quella è idolatria del leader che da noi non esiste. Si vince la credibilità dentro la propria comunità".

Quando sarà pronta la app?
"Sarà presentata da Zingaretti a settembre, dopo la festa dell'Unità di Ravenna. Allora conoscerete tutti i dettagli. E poi l'idea è di andare in linea il giorno dopo la Costituente delle idee di novembre. Allora ci sarà il primo clic. Nel rispetto di tutte le norme previste dal Garante della privacy. Per iscriversi bisognerà fornire i propri dati, come capita a chi partecipa alle primarie".

Chi ci sta lavorando?
"Una decina di volontari che hanno partecipato alla maratona digitale Digithon, ragazzi che arrivano da esperienze diverse, dal Politecnico di Milano, da quello di Bari".

Scherzando, ma non troppo, possiamo dire che i dirigenti Pd ora avranno un proprio social per litigare senza doversi affidare a Twitter e Facebook?
"Dalla direzione di ieri è venuto fuori un messaggio positivo, di unità nel metodo. E comunque sì, meglio discutere sul Pd digitale che altrove".

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