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Sul conflitto di interessi Di Maio è poco credibile, resta silente sul business digitale

11.05.2019

Luigi Di Maio che oggi parla di conflitto di interessi e' lo stesso ministro che in un anno non ha trovato il tempo di normare il business del suo capo Casaleggio, al quale continua a versare, attraverso deputati e senatori, soldi pubblici. E' lo stesso ministro che stando al governo, non ha voluto attuare la webtax, gia' pronta da un anno, ma rinviata ancora per le pressioni evidenti che subisce il M5S dalle multinazionali del web".Cosi' Francesco Boccia, deputato e economista PD.

"E' evidente che quando Di Maio parla di conflitto di interessi risulta poco credibile. Ma ormai, essendosi salvinizzato, ogni giorno ci regala una nuova perla. Le norme sul conflitto di interessi vanno fatte in chiave moderna per la societa' digitale e per questo secolo, non per il secolo sorso. Di Maio inizi a fare il conto alla rovescia dei giorni che mancano al 26 maggio perche' li' sara' chiaro il suo totale fallimento politico che cerca di nascondere attaccando il Pd.

Dopo le europee sara' meglio mettere fine a questo scempio. Il disastro politico di Di Maio e' quello di chi ha tradito il sud, di chi si e' messo totalmente nelle mani di Salvini facendosi stritolare e che ora cerca, goffamente, di recuperare voti a sinistra".

"Vuole normare il conflitto di interessi, benissimo. Lo sfidiamo da un anno ma - sottolinea - fa orecchie da mercante per evitare di parlare del business del suo capo. Ti aspettiamo in Parlamento caro Di Maio, cerca di venirci presto perche' lo diserti quasi sempre e vienici in compagnia del tuo sodale Salvini cosi' sara' piu' chiara, guardandoti allo specchio, la dimensione del tuo fallimento politico.

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