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La risposta di Tria alla UE è piena di vorrei ma non posso

14.11.2018

(ANSA) - ROMA, 14 NOV - "La risposta di Tria a Bruxelles è un vorrei ma non posso. Nel nuovo Dpb inviato alla Commissione si scrive tra le righe che non si arriverà al 2.4% di deficit/Pil ma non può dirlo esplicitamente perché' Di Maio e Salvini glielo impediscono. Tria sa bene che sia il reddito di cittadinanza che le modifiche alla legge Fornero non potranno mai decorrere dal 1 gennaio, ma partiranno almeno dopo il primo trimestre 2019, se non dopo; quelle minori spese non faranno aumentare il deficit fino al 2.4. Il nodo però non è il deficit in sé che è comunque condizionato dalle previsioni di crescita che sono comunque a rischio, ma la manovra nel suo complesso, ad alto tasso di propaganda.

Non c’è nulla per la crescita e sugli investimenti. Io mi auguro, e siamo ancora in tempo per farlo in Parlamento, che si possano destinare le risorse prese a debito e sulle spalle degli italiani sulla riduzione del costo fiscale del lavoro per dare una grande scossa alla nostra economia.

A Bruxelles il governo italiano dà una risposta sbagliata non perché' il deficit è al 2.4 ma perché tra le errate previsioni di crescita, messe in dubbio da tutte le autorità indipendenti, le privatizzazioni irrealistiche indicate all'ultimo momento e le spese correnti senza alcun legame con politiche per la crescita di fatto si sceglie di non decidere scaricando sugli italiani il rischio di questo azzardo". Così Francesco Boccia, deputato PD e candidato alla segreteria del Partito Democratico, in un'intervista a Radio Radicale.

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