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Il conflitto dÂ’interessi vale per lÂ’editoria come per il web

14.11.2018

Casaleggio Associati oggi è come ieri Fininvest

(ANSA) - ROMA, 14 NOV - "Fate voi una domanda al Ministro Bonafede vista l’indisponibilità a un confronto nel merito in tv come in Parlamento da quando sono al governo". Si rivolge così Francesco Boccia, deputato PD e candidato alla segreteria del Partito Democratico, alla conduttrice di Omnibus che ha intervistato nella seconda parte della trasmissione il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.

"Al tempo del capitalismo digitale il conflitto di interessi non riguarda solo l'editoria se gestita o condizionata da chi ha un ruolo politico ma anche chi si occupa di dati, di informazioni, di business o di attività che, anche attraverso il web, incidono sulle scelte politiche. Mi auguro - aggiunge Boccia - ci possa essere la possibilità in Parlamento di far passare all’unanimità un concetto semplice: chi incide attraverso attività economiche sul funzionamento delle istituzioni è in palese conflitto di interessi.

Oggi la Casaleggio, visto il suo legame a doppio filo con i gruppi parlamentari M5S, così come 25 anni avveniva con Fininvest e Forza Italia, è in palese conflitto di interessi. Se fosse un'associazione senza scopo di lucro non ci sarebbero problemi. È invece una società privata che fa, legittimamente, dei business, ma se quei business poi incidono sui processi legislativi o viceversa cade esattamente nella condizione di chi è in conflitto di interesse e non basta dire 'fidatevi di noi perché' sappiamo distinguere il business dalla politica'. Lo dicevano anche altri e si sa come è andata a finire"

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