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Le correnti nel PD sono fuori dal tempo. Serve una rottura totale con il passato

09.11.2018

“Quello che i capicorrente, che giocano a Risiko con i loro candidati, continuano a non capire è che, quando Lega e M5S falliranno, gli elettori, senza una svolta radicale su scuola, lavoro e ambiente, non torneranno da noi. Cercano di salvare se stessi con le assemblee di corrente, provando a rinviare il congresso o costruendo candidature a tavolino.

Il nostro elettorato, quello che ancora crede nel Partito Democratico e quello che ci ha voltato le spalle perché non siamo stati in grado di dare risposte adeguate, lo dice chiaramente: dobbiamo essere il partito del popolo non il partito delle élite. Su scuola, lavoro, banche, ambiente ed Europa serve una rottura netta con il passato. E solo chi non frequenta, periferie, mercati rionali e vita per strada non se ne rende conto.

Scuola e lavoro, su cui abbiamo commesso gli errori più grandi, devono essere le priorità delle priorità per il PD. Sulla webtax dobbiamo trovare il coraggio che non abbiamo avuto negli anni scorsi; sull’ambiente la nostra posizione per il consumo del suolo, le emissioni e, in generale, per l'economia circolare dev'essere radicale.

Acceleriamo i tempi del congresso e confrontiamoci sui contenuti, lo dico anche al mio amico Cuperlo che ha tanta voglia di parlare di idee; nei circoli c'è tanta gente che parla solo di valori e idee e, probabilmente, non coincide con i candidati imposti dalle correnti”. Così Francesco Boccia, deputato PD e candidato alla segreteria del Partito Democratico, oggi a Milano per una serie di iniziative congressuali.

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