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No allÂ’esame del DEF in due tempi, rischio mercati

14.03.2018

Serve responsabilità, si cerchi intesa o si rinvii a maggio

(ANSA) - ROMA, 14 MAR - "Splittare in due tempi l'esame del Def non ha senso. Ci vuole senso della responsabilità e quindi o si rispettano i tempi previsti per il documento di economia e finanza, che va presentato dal governo al Parlamento entro il 10 aprile e inviato a Bruxelles entro il 30 dello stesso mese oppure, dato che l'Ue ci ha dato più tempo, si aspetta maggio". È quanto sostiene il presidente della commissione bilancio Francesco Boccia parlando dell'iter del primo appuntamento di politica economica che il Parlamento si troverà ad affrontare.

"Dividere in due tempi l'esame del Def con una doppia discussione sarebbe una scelta che ci farebbe apparire schizofrenici davanti ai mercati. Se si trovasse un’unità di intenti su alcuni punti, a partire dal disinnesco delle clausole di salvaguardia, si potrebbe procedere con la presentazione di un Def tendenziale e programmatico fin da subito: altrimenti - dice ancora Boccia - si rinvia tutto.

Non ha senso fare ora il tendenziale e dopo il programmatico, meno che mai ha senso attendere settembre e la nota di aggiornamento lasciando per due-tre mesi il Paese nell'incertezza e non dando indicazioni all'Ue con il rischio di accelerare le fibrillazioni sui mercati".

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