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Sulla webtax l’Italia è in prima linea, svolta dal governo Gentiloni

18.10.2017

Dati come oro, favorevoli alla portabilità

“Il Parlamento italiano ha posto e affrontato il tema legato all’economia digitale fin dal 2013, a partire dal lavoro in commissione Bilancio che portò all’approvazione della prima norma sulla webtax e, anche grazie alla Presidente Boldrini, con la conferenza interparlamentare sul fiscal compact che dedicò al tema un’intera giornata di approfondimento. Abbiamo sempre posto come punto fisso il superamento in Europa del concetto di stabile organizzazione, fortemente voluto da Paesi come gli Stati Uniti ma che oggi, al tempo del digitale, non è più tollerabile secondo le attuali modalità.

La differenza tra ieri e oggi è nelle parole del presidente Gentiloni che ha ribadito la volontà dell’Italia di andare avanti sulla webtax indipendentemente dall’unanimità in sede UE, non saranno più tollerate le scorciatoie fiscali di Irlanda, Lussemburgo e Olanda.

Questa forte determinazione sta nel fatto che il nostro Parlamento ha già affrontato gli effetti del capitalismo al tempo del digitale. Non consentiremo più a chi è impegnato sottotraccia nelle viscere delle istituzioni di perder tempo aiutando, di fatto, gli elusori fiscali. È una battaglia di civiltà ed è una battaglia politica nobile.

I dati oggi sono come oro; non sono di chi li gestisce ma di ciascuno di noi. Per questo motivo accanto alla battaglia sulla web tax porteremo avanti anche il tema sulla portabilità dei dati, in modo da rendere la società più equa e giusta. E lo faremo partendo dall’Italia”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, intervenendo in dichiarazione di voto finale per il PD sulle comunicazioni del presidente  del Consiglio, Paolo Gentiloni, in vista del Consiglio europeo.

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