RASSEGNA STAMPA

Per tutelare il sistema finanziario e industriale italiano ora aumentiamo le difese

25.01.2017

Intervista rilasciata a Anna Messia, pubblicata su Milano Finanza

Francesco Boccia vuole avviare un'indagine conoscitiva per capire come sta cambiando il capitalismo italiano ed è pronto a rimettere in discussione le regole sulla golden share e sull' opa. Il presidente della commissione Bilancio della Camera, esponente del Pd, in questa intervista a MF-Milano Finanza annuncia di voler chiamare a raccolta nei prossimi giorni i protagonisti della finanza italiana, dalle banche alle assicurazioni fino Borsa Italiana, passando per le autorità di controllo, perché, dice «la politica non può essere distratta o assente in un momento in cui si sta riscrivendo il sistema industriale-finanziario italiano e lo stesso capitalismo del Paese rischia di scomparire, visto che pezzi importanti che stanno andando all' estero». Il riferimento è all'assalto di Vivendi a Mediaset, ma anche alle recenti cessione della banca polacca Pekao e di Pioneer da parte di Unicredit e ovviamente alla bagarre scoppiata in questi giorni su Generali. Era stato proprio Boccia a sollevare la questione nei giorni scorsi, quando aveva ipotizzato un disegno per «portare Unicredit in Francia» con l'obiettivo di «assicurare il controllo su Generali e aumentare la presa su Mediobanca». A qualche giorno di distanza è scoppiata la bagarre proprio sulla compagnia triestina, il cui titolo a Piazza Affari è schizzato in scia alle voci di un takeover, anche se in verità finora i francesi di Axa non sono usciti allo scoperto e Generali si sta invece difendendo da un possibile interessamento da parte di Intesa Sanpaolo, di cui il Leone ha acquistato il 3% dei diritti di voto per bloccare sul nascere eventuali scalate e costringendo la banca a rilanciare eventualmente con un'opa o un'ops.

Domanda. Onorevole Boccia, c'è chi nella mossa di Intesa ha visto a sua volta una strategia difensiva contro una possibile cessione di Generali ai francesi di Axa. Lei come la vede?
Risposta. Vedremo quali saranno i fatti nelle prossime ore.
Finora sono arrivati solo dei no comment dalle società coinvolte. Bisognerà capire quali sono gli eventuali piani di Intesa, banca che in passato ha in più occasioni dimostrato di fare gli interessi non solo degli azionisti ma anche del Paese. Basti pensare al suo sostegno all' Ilva di Taranto, al contributo al fondo Atlante e all' impegno profuso ogni volta che è necessario per mettere in sicurezza il sistema.
Di certo il pericolo di un passaggio all' estero di Generali resta e bisogna ricordare che la compagnia è un asset fondamentale della finanza italiana e ha in pancia una fetta importante del debito pubblico. Non si tratta di campanilismo ma di tutela del sistema finanziario italiano.

D. Dopo le sue dichiarazioni l'amministratore delegato di Unicredit Jean Pierre Mustier ha però smentito qualunque piano per portate Generali in Francia bollandole come paranoie.
R. Mi fa piacere, ma il tema non è la Francia, Paese che apprezzo molto, ma di quali interessi parliamo. Di quelli del sistema Paese o di quelli degli azionisti? Io mi occupo degli interessi degli italiani in Europa, Mustier legittimamente di quelli dei suoi azionisti. Bisogna sapere quali sono i limiti dentro cui ci muoviamo tutti; vale per noi come per Mustier.
I gruppi esteri arrivano perché gli italiani non riescono a fare sistema, come è accaduto dentro Unicredit, e sembriamo gli unici in Europa a rispettare pedissequamente alcune regole.
Basta guardare alla reazione del Parlamento francese all' acquisizione di Stx France da parte di Fincantieri oppure allo stop imposto nel 2006 da Parigi all' acquisizione di Gaz de France da parte dell' Enel. Inoltre, se un imprenditore illuminato come Del Vecchio fonde Luxottica con Essilor, ha senso chiedersi se per l' Italia sarebbe stata più opportuna la quotazione a Piazza Affari del nuovo colosso mondiale dell' occhialeria.

D. Che cosa può fare la politica per evitare lo svuotamento del sistema finanziario e industriale italiano?
R. La politica deve prendere in mano la situazione, anche sul ruolo delle banche. A partire da Mps, su cui gli italiani hanno messo 20 miliardi con un' operazione di salvataggio. Ma si può arrivare a mettere in discussione anche le regole sul tetto dell' opa o sulla golden share per aumentare le difese del sistema. Sono scelte che possono sembrare impopolari in Europa ma che potrebbero essere indispensabili per non lasciare alle prossime generazioni un sistema industriale e finanziario italiano sempre più fragile e svuotato.

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