RASSEGNA STAMPA

Il salvataggio dello Stato? La UE non dirà nulla

10.12.2016

Intervista rilasciata a Mario Sensini, pubblicata sul Corriere della sera 

Domani bisogna dire al mercato che lo Stato c'è, con un provvedimento che metta in sicurezza il Monte dei Paschi, e dia certezze all'intero sistema bancario». Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, è stato spesso critico in passato, «ma oggi devo dire che il ministro Pier Carlo Padoan si sta muovendo bene». Non manifesta sorpresa per la decisione della Vigilanza della Bce che ha negato tempi più lunghi per l' aumento di capitale Mps, «perché Francoforte fa il suo lavoro», e si dice convinto che un decreto del governo «non troverebbe ostacoli da parte di Bruxelles. Non faranno storie, sanno che siamo in una fase di emergenza».

Neanche «a fronte di un intervento diretto dello Stato nel capitale Mps», magari con l'acquisto delle obbligazioni subordinate dei piccoli risparmiatori.

«Quando è lo Stato che mette le garanzie è bene che lo Stato decida, e dia una risposta forte» aggiunge Boccia. «Non condividevo la scelta di dare una delega in bianco alle banche internazionali mettendo sul piatto la garanzia pubbliche. E oggi alcune certezze, come quelle del felice mondo di J.P. Morgan, non ci sono più». E se si fa un decreto per Mps «vale la pena farlo per evitare altre possibili fibrillazioni nel sistema bancario».

Mettendo dentro «le norme sul diritto di recesso nelle operazioni che riguardano le banche popolari, messe in discussione dal Consiglio di Stato, prima che il caso arrivi alla Consulta», ma anche quelle per consentire alle banche di trasformare in credito d' imposta le tasse pagate in anticipo. E magari rimpinguare il fondo per sostenere gli esuberi bancari. «Non serve mettere enormi cifre, vedremo in Parlamento».

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