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Fs, con una mano si chiedono soldi pubblici con l'altra si privatizza. Grave errore

25.10.2016

"Come ogni anno ad ottobre si chiedono soldi pubblici per le ferrovie italiane, che vengono poi puntualmente stanziati, e ricomincia la storia della privatizzazione, guarda caso della parte di business più appetibile come l'alta velocità. Stimo Delrio ma sulla privatizzazione di FS non ci siamo.

Ma come è possibile negare ad intere aree del Paese collegamenti ferroviari dignitosi, con la spiegazione che l'azienda e il gruppo in generale seguono logiche di mercato, salvo poi bivaccare tra ottobre e dicembre in Parlamento per portare a casa il più alto contributo pubblico possibile per gli investimenti?

Prima si completa la mappa degli investimenti pubblici, se devono essere tali, si garantisce il servizio adeguato a tutto il Paese perché ci sono aree del Sud ancora collegate solo con i pullman al nord del Paese e poi, dopo aver valorizzato e garantito al massimo l'esistenza dei diversi business, si mettono sul mercato lasciando la rete rigorosamente pubblica.

Non mi pare di aver letto numeri e parole che vanno in questa direzione ma solo quote di possibile privatizzazione fatta in fretta e furia che, ribadisco, può solo far danni. Su questo chiarisco sin d'ora la mia totale contrarietà. Prima si completano gli investimenti, poi si liberalizza e dopo si privatizza. Non il contrario o, ancora peggio, a caso". Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, in diretta a Omnibus su La7.

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