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02.06.2009 - "Berlusconi a Bari dimentica il Mezzogiorno" - La Gazzetta del Mezzogiorno

02.06.2009

"Berlusconi a Bari dimentica il Mezzogiorno"

Articolo di Francesco Boccia apparso su La Gazzetta del Mezzogiorno il 2 giugno 2009

Caro direttore, ho trovato Silvio Berlusconi decisamente fuori forma nella sua domenica barese. E non lo dico perchè a causa d'una contestazione (sbagliata) non ha potuto parlare ai suoi militanti, ma perchè da un Presidente del Consiglio in carica, supportato da una maggioranza che definire granitica è un eufemismo, mi sarei aspettato ben altro.

Invece a Bari c'è stato un Capo del Governo un pò spento, decisamente distratto da altre questioni che a me, francamente, non interessano. Mi riguarda, invece, da meridionale e da deputato la mancata risposta a una serie di vicende tuttora aperte e avrei auspicato che l'autorità e l'autorevolezza del premier avessero potuto fornire indicazioni che invece non sono arrivate. Da esponente dell'opposizione a questo governo, legittimato a governare, sia ben chiaro, col consenso degli italiani volevo sentire non la vacua promessa (magari sarà pure così) della riapertura del teatro Petruzzelli tra 60 giorni, premesso che è abbastanza singolare che un Presidente del Consiglio si occupi anche delle autorizzazioni dei vigili del fuoco. No, avrei desiderato sapere se per Silvio Berlusconi un teatro costruito totalmente con fondi pubblici e, soprattutto, rifatto totalmente in assenza di interventi dei proprietari entro i tre anni dall'incendio, com'era invece stabilito dal contratto, ebbene quel teatro oggi è pubblico o privato.

Non per scomodare la filosofia del diritto ma l'autorevolezza di un'istituzione non si ricava dalla forza esercitata solo per frenare i clandestini alle frontiere ma anche per tutelare il bene comune. E la domanda resta inevasa: il Petruzzelli è dei baresi o privato? Un po' come Ponzio Pilato, e lo dico ironicamente e non spregiativamente, il premier non dice nulla, così come sostiene che abbattere Punta Perotti era giusto ma che i costruttori hanno diritto a un risarcimento. Non vorrei che questo "ma anche", uno dei vizi addebitati alla nostra parte politica, avesse contagiato anche un campione del decisionismo. Ma non finisce qui.

Se su queste due questioni ho sentito dei tentennamenti, ho invece ascoltato bugie gravi riguardanti i fondi Fas che vengono destinati al Mezzogiorno. Questa non è un'usanza, ma un obbligo di legge, richiamato dalla Corte dei conti prima e dal Presidente della Repubblica dopo. I fondi avevano una dotazione di 65 miliardi con il Governo Prodi, adesso siamo scesi in un anno a 44 perchè oltre venti miliardi sono stati destinati ad altro. A che cosa? Doveva essere realizzata l'alta velocità sulla Bari-Napoli e invece forse ci sarà l'alta capacità ferroviaria che è un'altra cosa. Doveva essere istituita l'Authority alimentare a Foggia, ma il ministro leghista non vuole e i colleghi del centrodestra si stringono nelle spalle. Dovevano essere finanziati i programmi per la ricerca, ma non c'è traccia di nulla. Aspettavamo una risposta al Sindaco Emiliano sull'allentamento del patto di stabilità per i comuni virtuosi come Bari e invece zero, nessuna risposta. Vorrei sommessamente dire che la protesta del Pd, sui fondi del Mezzogiorno, non nasce oggi ma è da Natale che stiamo combattendo per difendere la cassa, talmente dilapidata da costringere il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, alleato del Pdl, ad azzerare un'intera giunta. Questi sono fatti e non opinioni.

Un leader come Berlusconi non può dirci che i fondi del Sud non sono stati toccati perchè basterebbe chiedere agli allevatori della Valtellina, suoi vicini di casa, con quali soldi sono state pagate le multe europee delle quote latte (e, sia ben chiaro, si trattava di allevatori disonesti). Oppure potrebbe chiedere ai suoi esperti del Tesoro perchè dieci decreti per arginare gli effetti della crisi sono fermi in attesa della firma del Ministro Tremonti.

Glielo dico io: perchè non ci sono soldi in cassa, perchè l'avanzo primario, cioè la cassa dello Stato che con Prodi era tornata florida, adesso è di nuovo a secco, tant'è che i fondi per il terremoto in Abruzzo sono stati stanziati con una previsione fino al 2032. E temo guai seri a ottobre quando gli sfollati non potranno andare più al mare come consigliato dal sempre ottimista Berlusconi. Infine sugli ammortizzatori sociali il Governo non ha risposto alla nostra proposta d'estendere in maniera automatica e non discrezionale la cassa integrazione alle piccole e medie aziende e dal suo Capo mi sarei atteso qualcosa di più. Ecco è questo che lascia Berlusconi a Bari, sicuramente l'amaro in bocca per risposte non date e che stanno scadendo in modo impetuoso e drammatico. Glielo dico col rispetto che si deve all'uomo e all'istituzione, ma con la profonda convinzione che questo Governo è sempre più a trazione nordista; mi auguro non più con i voti del mezzogiorno e dei baresi.

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