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A Barbagallo: “Non condivido la scelta di un ministro del lavoro che si rifiuta di parlare di lavoro”

20.11.2014

“Questo Congresso Uil dimostra come la rappresentanza del mondo del lavoro si stia mettendo in discussione seguendo la via più antica ma per fortuna sempre efficace del confronto, affrontando tutte le complessità del mondo di oggi”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, durante la sua visita al XVI congresso nazionale UIL, in corso a Roma.
Il presidente della commissione Bilancio ha colto l’occasione per scusarsi “con la Uil a nome dei tanti esponenti democratici, per la verità tanti, che pensano che il diritto di sciopero non sia affatto una perdita di tempo e non hanno apprezzato il comportamento del ministro Poletti, rimanendo allibiti di fronte al comportamento di un ministro del lavoro che ha rifiutato di parlare di lavoro, in un'assemblea nazionale sul mondo del lavoro”.
Nel confronto con Carmelo Barbagallo, neo segretario generale della Uil, Boccia ha ribadito come oggi “stiamo vivendo il periodo più difficile nella storia del capitalismo, il mondo è cambiato profondamente, sono saltati tutti gli schemi, eliminando, anche per via delle tecnologie, ogni confine ancora esistente tra gli stati nazionali; la ricchezza è concentrata nelle mani di dieci multinazionali che capitalizzano duemila milardi, muovono e governano due miliardi di persone, incidono sulla diplomazia ai massimi livelli e mentre accade tutto questo, mentre intere catene del valore vengono stravolte, mentre i modelli di produzione vengono rivoluzionati noi parliamo di Jobs Act senza risorse aggiuntive e di articolo 18. Sentendoci dire che cancellandolo arriveranno, all’imprivviso, investimenti da tutto il mondo. Non solo lo dicono ma poi pretendono anche che noi dovremmo crederci. La modernità non può cancellare né i principi né i valori su cui si fonda una società e spetta alla classe politica il compito di non limitarsi a declamare la modernità fine a se stessa. Per queste ragioni evitare il confronto con un sindacato o addirittura denigrarlo è sbagliato e sicuramente non è di sinistra.”
Boccia, nel fare gli auguri al neo segretario Barbagallo e al segretario uscente Angeletti ha, infine, ribadito come la politica debba “cogliere le sfide che il mondo del lavoro ci pone cosi come l’Unione Italiana del lavoro fa dal 1950”.

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