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Jobs Act? Riforma conservatrice e senza soldi

12.10.2014

Chi ha forza numeri si interroghi su motivi dissenso Dem.

ROMA, 12 OTT - "Con l'apparenza si corre solo un miglio, la maratona è un'altra vita. L'Ulivo era più avanti. Si corre senza sosta con un nuovismo che porta a destra. Meglio una maratona con i valori della sinistra". Lo scrive Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, in un post pubblicato su Huffington Post.

"Qualcuno - continua Boccia - potrebbe pensare che il dissenso espresso alla luce del sole da alcuni componenti della direzione nazionale del Pd fosse motivato dall'eccesso di riformismo del Jobs act. Purtroppo così non è: per quanto mi riguarda la riforma è carente proprio in riformismo, perchè non affronta con una visione d'insieme le trasformazioni del mondo del lavoro e con risorse economiche adeguate, il nodo dei nodi: la funzione del lavoro, il suo costo e la competitività del Paese", sottolinea il deputato Pd rimarcando come "la delega in bianco chiesta dal Governo non interpreti nemmeno, come sarebbe auspicabile, la modernità spesso sbattuta in faccia a chi non la pensa nello stesso modo".

"Mi aspetto - continua Boccia - che chi decide solo con la forza dei numeri, si ponga almeno qualche interrogativo sul perchè una parte consistente della propria comunità politica ritiene la riforma sbagliata e sicuramente migliorabile".

Quindi l'esponente Dem conclude: "conosco già la contestazione dei nuovisti in servizio permanente. 'Il centrosinistra ha governato e non ha fatto niente'. Argomento debole. In questi vent'anni è cambiato tutto, elettori compresi, ma una cosa la percepiscono tutti, giovani e anziani: la sinistra ridistribuisce e considera il lavoro un diritto; la destra pensa che sia il mercato a decidere e che il lavoro sia solo un dovere". (Ansa).

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