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Sì a privatizzazioni legate a piani industriali, non per fare cassa

16.07.2014

Da audizioni Cdp confermata questa impostazione

“E’ proseguito oggi con  i vertici di Cassa depositi e Prestiti il ciclo di audizioni della commissione Bilancio sulle privatizzazioni per definire una griglia di priorità rispetto all'obiettivo dichiarato nel Def pari allo 0,7% del Pil all'anno per tre anni. Come abbiamo più volte sostenuto in questi mesi, privatizzare per far cassa e il modo peggiore per farlo e anche il più pericoloso per gli effetti distorsivi che si creano sui mercati ”. Lo dichiara il presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia. “ Molto spesso – ha  proseguito -  quei mercati necessitano di preventive liberalizzazioni, i cui costi non possono essere poi scaricati sui risparmiatori, così com'è accaduto in passato. In altri casi invece, far cassa rischia di tradursi in vendita frettolosa di asset strategici”.

“In particolare – continua l’esponente democratico -  è stata molto utile e concreta l'audizione di oggi con i vertici di Cassa Depositi e Prestiti. Il presidente Franco Bassanini e l'ad Gorno Tempini  hanno definito un quadro chiaro e utile al Parlamento in vista delle valutazioni dei prossimi mesi. Aver ammesso da un lato l'infelice quotazione di Fincantieri ed esaltato al tempo stesso il modello utilizzato per Ansaldo Energia, consente la comprensione di dinamiche a cui il legislatore ha il dovere di far riferimento.  Ne scaturisce un chiaro messaggio: no, a privatizzazioni per far cassa; sì a quelle per le quali vi è un disegno chiaro di politica industriale. Per eventuali necessità di cassa sarebbe di certo preferibile mettere sul mercato ulteriori e limitate quote di Eni o Enel”.

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