RASSEGNA STAMPA

Web Tax, Francesco Boccia risponde a Renzi: "Decisione da prendere adesso'"

17.12.2013

da huffingtonpost.it

Ha suscitato reazioni al vetriolo da parte di due giornali di spessore come Forbes e l'edizione italiana di Wired . Ha spaccato il Pd, dopo l'intervento a gamba tesa del neo segretario Matteo Renzi che ieri ha chiesto all'Ue di fare chiarezza in merito. Ha causato seri mal di pancia all'American chamber of commerce in Italy e ha pure messo di cattivo umore Confindustria digitale. Forza Italia, tramite un tweet del responsabile azzurro di Internet Antonio Palmieri, ha chiesto al Governo che la norma venga cancellata. Grillo l'ha definita una "follia" . Il sindaco di Firenze l'ha paragonata alla «nuvola nera di Fantozzi». Per Forbes è «illegale», tout court.

La cosiddetta Google Tax, che prende di mira i guadagni made in Italy dei giganti del web con passaporto straniero, i quali hanno versato al Fisco del Belpaese appena sei milioni di euro nel 2012, nonostante vantino nella Penisola giri d'affari miliardari, ha sollevato una tempesta che non accenna a placarsi da quando l'emendamento firmato dal deputato Pd Edoardo Fanucci (con cui si punta a costringere Google e gli altri ad aprire la partita Iva in Italia) è stato approvato alla Camera, lo scorso venerdì. Nel mirino dei detrattori della Web Tax c'è un uomo solo, Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio a Montecitorio, principale promotore della proposta di legge crivellata dalle critiche.

Come risponde al neo segretario Renzi il quale ieri ha dichiarato che spetta all'Ue decidere in merito alla Web Tax?
Questa è una decisione da prendere “adesso”. Possiamo, per una volta, prenderci qualche rischio come Paese e fare da apripista a livello europeo? La Francia è vicinissima all’introduzione dell’Iva, la Germania ha inserito una tassa sui pc, che non condivido, la Spagna va avanti con la tracciabilità. Il dibattito sulla tassazione online è aperto, ognuno in assenza della Ue, che dalla direttiva del 2006 è ferma. Tutti insomma recuperano gettito, noi zero.

Secondo Filippo Taddei la proposta di legge rischia di produrre un autogol: il responsabile economico del Pd dice che introducendo la norma l'Italia andrebbe incontro a sanzioni da parte dell'Ue È così?
Se si riferisce alle sanzioni per una presunta violazione del principio sulla libera circolazione di beni, servizi, capitali e persone sancito nel Trattato di Roma ricordo soltanto che all’epoca Internet non esisteva ancora. Se invece si riferisce alla normativa Ue in materia faccio notare che l’impostazione che abbiamo dato alla norma non è in contrasto né con la direttiva europea del novembre 2006, né con il decreto legislativo del 2010 che ne ha recepito le disposizioni.

Bruxelles, al lavoro da tempo su una Web Tax europea, sta pensando a un ennesimo rinvio. Cosa ne pensa?
Ecco, appunto, ci risiamo. L’Ue pensa a un rinvio e noi perdiamo flussi finanziari che fuggono all’estero. L'emorragia di risorse in questo settore é sotto gli occhi di tutti. Su 11 mld di e-commerce oltre l'80% sfugge al Fisco.

Contro la proposta di legge si è scagliato anche Grillo...
E si stupisce? Non mi aspettavo nulla di diverso da chi ha un rapporto sofferto e controverso col pagare le tasse. E poi vogliamo parlare della passione di Casaleggio per quel mondo?

Forbes, ci è andata giù pesante, definendo «illegale» la legge in procinto di entrare in vigore. Anche Wired critica la misura.
Mi sento quasi onorato che una rivista di tale importanza come Forbes si sia potuta interessare al presidente della commissione Bilancio della Camera, ma non è difficile capire dove abbia tratto ispirazione la rivista. Loro difendono i loro interessi, è il gioco delle parti.

E come si difende dagli attacchi provenienti sia dall'American chamber of commerce in Italy che da Confindustria digitale?
Non mi difendo, dico solo che uno dei soci di Confindustria digitale è Google Italia. Devo aggiungere altro? La camera di commercio americana, invece, non sfornava tanti comunicati stampa come quelli delle ultime settimane credo dai tempi della crisi petrolifera.

Il gettito prodotto dalla legge, semmai quest'ultima dovesse trovare effettivamente sbocco nella realtà, confluirà nel fondo per il taglio del cuneo. Di quanti soldi parliamo?
Non mi pare sia il caso di azzardare cifre in questo momento. Il dato è solo uno: prima che iniziassimo tutto il dibattito sulla web tax il gettito era pari a zero. Se riuscissimo, come risulta dalle analisi fatte in questi mesi, a ricavare anche un solo euro sarebbe già un bel passo in avanti.

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