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09.10.13 - BOCCIA : SI' ALLA RIFORMA CHI BARA DEVE PAGARE " ZERO CONTROLLI E UN'ILLEGALITà DILAGANTE " ( intervista sul Mattino del 09.10.2013 )

10.10.2013
Una cifra scandalosa. A conti fatti è quasi una bella fetta di manovra. Francesco Boccia, democratico e presidente della Commissione Bilancio della Camera, commenta così la classifica sulla spesa stellare per la cassa integrazione in deroga.
La cig in deroga è sfuggita di mano?
«Diciamo pure che non è mai stata sotto controllo. Siamo arrivati ad un punto tale da non poterci più permettere di girare la testa dall`altra parte. Oltre quota cinque miliardi di euro è un importo che davvero conferma la totale e assoluta mancanza di una gestione fedele e trasparente della materia».
Calabria asso pigliatutto, un vistoso controsenso se si pensa al profilo decisamente poco produttivo della regione...
«La Calabria è al top, un aumento del numero dei cassa integrati è di quelli che addirittura potrebbe ipotizzarne uno a famiglia. Ma le statistiche hanno un senso con cifre che sono da allarme rosso e una produttività che invece è ridotta al lumicino. Uno schiaffo alla Calabria sana che conosco. Ma non è certo l`unica regione con numeri stratosferici. È chiaro a questo punto che è in pesante discussione soprattutto il tasso di legalità».
In che senso?
«Nel senso che bisogna aiutare chi ha davvero bisogno, le aziende sane che lanciano l`sos, ma va punito chi bara e chi sottrae risorse importanti che in tempi bui di crisi gravi come quella che stiamo attraversando sono ancora più preziose. Insomma, chi imbroglia e sottrae soldi a chi ne ha davvero bisogno va spedito in galera».
Dunque dove è l`errore?
«Bisogna avere il coraggio di tagliare il cordone ombelicale tra i lavoratori e le finte aziende in crisi o quelle veramente in difficoltà ma che non avranno mai la volontà e la forza di riconvertirsi. Basta con i galleggiamenti. Senza contare poi il fatto che per i lavoratori è un`umiliazione stare in cig per anni e anni. La loro dignità è davvero messa in un angolo».
Chi avrebbe dovuto controllare la materia cig in deroga e non l`ha fatto?
«Il punto chiave è che il sistema non funziona perché non sono mai stati fatti controlli seri e approfonditi. I territori dovevano vigilare con tutti i loro uffici e le strutture delegate a farlo. Invece spesso accade che alla faccia dell`accordo siglato con i sindacati alla fine molti imprenditori scelgono di fare come gli pare. E allora così si spalanca la porta alla deriva».
Come si può invertire subito questo trend distruttivo?
«Adesso non c`è altro da fare che condurre in porto gli impegni presi e le emergenze che vanno coperte fino alla fine del 2013 e poi a partire dal 2014 bisogna subito mettere in cantiere una riforma seria. Senza più fare sconti a nessuno. Questa della cig in deroga non è certo materia nuova di zecca è un treno partito molto tempo fa che ormai viaggia del tutto fuori controllo. La strada più giusta da percorrere è fissare i paletti di un tempo determinato chiaro entro il quale il governo interviene con un sostegno del reddito minimo equiparato agli standard europei e poi le risorse vanno investite nella formazione in modo tale da dare un futuro al lavoratore. Se invece si continua ad andare di cig in deroga in cig in deroga allora prima o poi il naufragio è garantito».

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